opera
Specchianti
categoria | Scultura |
soggetto | Figura umana, Bellezza |
tags | fotografia, pelle, impronta, specchio, corpo, vetro, bodyart |
base | 100 cm |
altezza | 100 cm |
profondità | 4 cm |
anno | 2020 |
Impronte, specchio, legno, 2017 - oggi
Il progetto nasce dalla sperimentazione tra pelle del corpo e nitrato d’argento, alla base sia della fotografia analogica che della produzione degli antichi specchi veneziani. Impronte di corpo lasciate su vetro prendono forma grazie alla reazione chimica tra argento, luce, sale e grasso del corpo, durante il processo di specchiatura. Lo specchio è come un caleidoscopio di immagini, una superficie che restituisce immediatamente ciò che appare senza nessuna mediazione rappresentativa; per sua natura fisica non ha un’immagine propria, restituisce un riflesso che non permane. In questo caso invece nella stessa superficie specchiante è inclusa la traccia di una presenza e si relaziona con ciò che la circonda, diventando punto di contatto tra l’io e l’altro. La parte interna di ogni opera, a prima vista un libro o una scatola di legno scuro, è ricoperta di specchi , il fruitore può scegliere se essere parte o meno dell’opera, aprendo e schiudendo le “scatole”.
Queste opere sono state esposte nelle tre mostre personali dedicate all'artista: NOI allo Studio Museo Francesco Messina (2017) e al Gaggenau DesignElementi di Milano (2018) e Roma (2021). L'artista è stata selezionata anche alla biennale del vetro a Bornholm Art Museum in Danimarca nel 2021.
Il progetto nasce dalla sperimentazione tra pelle del corpo e nitrato d’argento, alla base sia della fotografia analogica che della produzione degli antichi specchi veneziani. Impronte di corpo lasciate su vetro prendono forma grazie alla reazione chimica tra argento, luce, sale e grasso del corpo, durante il processo di specchiatura. Lo specchio è come un caleidoscopio di immagini, una superficie che restituisce immediatamente ciò che appare senza nessuna mediazione rappresentativa; per sua natura fisica non ha un’immagine propria, restituisce un riflesso che non permane. In questo caso invece nella stessa superficie specchiante è inclusa la traccia di una presenza e si relaziona con ciò che la circonda, diventando punto di contatto tra l’io e l’altro. La parte interna di ogni opera, a prima vista un libro o una scatola di legno scuro, è ricoperta di specchi , il fruitore può scegliere se essere parte o meno dell’opera, aprendo e schiudendo le “scatole”.
Queste opere sono state esposte nelle tre mostre personali dedicate all'artista: NOI allo Studio Museo Francesco Messina (2017) e al Gaggenau DesignElementi di Milano (2018) e Roma (2021). L'artista è stata selezionata anche alla biennale del vetro a Bornholm Art Museum in Danimarca nel 2021.