opera
2020 Still life (The slaughter of the flowers) n.3
categoria | Pittura |
soggetto | Politico/Sociale, Natura, Bellezza |
tags | |
base | 120 cm |
altezza | 100 cm |
profondità | 18 cm |
anno | 2021 |
Assemblaggio di tele da quadri, materie plastiche di recupero e sabbie su supporto ligneo.
L’opera fa parte di un progetto di lavoro ispirato all’evento della distruzione dei fiori invenduti durante il primo lockdown europeo.
In questo caso i fiori sono stati ottenuti intrecciando e annodando brandelli di tela da quadri e iuta.
La tela, robusta e flessibile, non è solo un elemento materiale della pratica pittorica, ma può essere considerata il filo conduttore di tutta una “modernità artistica” che dalla pittura rinascimentale si snoda dentro la storia dell’arte, fino a trasformarsi da supporto a soggetto in alcuni dei momenti più alti della contemporaneità, si pensi ai tagli di Fontana o ai sacchi di Burri.
Ma la tela è anche da sempre legata al mondo femminile che, da tempi atavici, intreccia fili che legano la bellezza all’utilità, in un lavoro paziente e ripetitivo in cui si sono materializzate le trame di esistenze silenziose ed oppresse.
Una duplicità di significati prima solo intuita e rivelata a posteriori, man mano che il lavoro prendeva forma guidato dall’intenzionalità stessa della materia:
Lavorare con la tela, trasformarla in fiori morenti, assemblarla con la plastica è stato come tessere un arazzo della memoria che lega il passato al presente, intrecciando le suggestioni di un evento attuale con ricordi personali e frammenti di memoria visiva.
Il momento della fine è sempre indissolubilmente legato alla rievocazione.
L’opera fa parte di un progetto di lavoro ispirato all’evento della distruzione dei fiori invenduti durante il primo lockdown europeo.
In questo caso i fiori sono stati ottenuti intrecciando e annodando brandelli di tela da quadri e iuta.
La tela, robusta e flessibile, non è solo un elemento materiale della pratica pittorica, ma può essere considerata il filo conduttore di tutta una “modernità artistica” che dalla pittura rinascimentale si snoda dentro la storia dell’arte, fino a trasformarsi da supporto a soggetto in alcuni dei momenti più alti della contemporaneità, si pensi ai tagli di Fontana o ai sacchi di Burri.
Ma la tela è anche da sempre legata al mondo femminile che, da tempi atavici, intreccia fili che legano la bellezza all’utilità, in un lavoro paziente e ripetitivo in cui si sono materializzate le trame di esistenze silenziose ed oppresse.
Una duplicità di significati prima solo intuita e rivelata a posteriori, man mano che il lavoro prendeva forma guidato dall’intenzionalità stessa della materia:
Lavorare con la tela, trasformarla in fiori morenti, assemblarla con la plastica è stato come tessere un arazzo della memoria che lega il passato al presente, intrecciando le suggestioni di un evento attuale con ricordi personali e frammenti di memoria visiva.
Il momento della fine è sempre indissolubilmente legato alla rievocazione.