opera
Ver Sacrum (stabat mater)
| categoria | Scultura |
| soggetto | Nudo, Figura umana, Erotico, Bellezza |
| tags | eros, holy, sacro, nude, religion, erotic, critica |
| base | 22 cm |
| altezza | 54 cm |
| profondità | 14 cm |
| anno | 2020 |
ostensorio di fine XIX secolo, calco anatomico in gesso
opera unica
Il "sacro", per definizione, è separato dalla vita. Esso è qualcosa di "altro" che sembra oltrepassare le dinamiche umane per rifugiarsi in una dimensione divina, esclusiva di un certo tipo di credo o religione.
La riflessione posta in essere dalla manipolazione dell'oggetto riconduce la sfera del sacro ad una radice prettamente umana e ne rovescia le coordinate di senso a favore di un'esperienza del sacro intimamente umana, individuale, che non può prescindere dall'erotismo e dalla divinizzazione dell'anatomia femminile, talvolta martirizzata, altre volte banalizzata e in generale inflazionata nella nostra contemporaneità.
Una femminilità che giace come una reliquia, testimonianza di un sacrificio reiterato nel tempo.
L'opera si propone di restituire dignità alla dimensione erotica dell'uomo e alla poetica corporea femminile, attraverso un rovesciamento simbolico che si appropria del simulacro religioso, ora spogliato da ideologie e preconcetti di sorta, riportato all'autentica purezza.
opera unica
Il "sacro", per definizione, è separato dalla vita. Esso è qualcosa di "altro" che sembra oltrepassare le dinamiche umane per rifugiarsi in una dimensione divina, esclusiva di un certo tipo di credo o religione.
La riflessione posta in essere dalla manipolazione dell'oggetto riconduce la sfera del sacro ad una radice prettamente umana e ne rovescia le coordinate di senso a favore di un'esperienza del sacro intimamente umana, individuale, che non può prescindere dall'erotismo e dalla divinizzazione dell'anatomia femminile, talvolta martirizzata, altre volte banalizzata e in generale inflazionata nella nostra contemporaneità.
Una femminilità che giace come una reliquia, testimonianza di un sacrificio reiterato nel tempo.
L'opera si propone di restituire dignità alla dimensione erotica dell'uomo e alla poetica corporea femminile, attraverso un rovesciamento simbolico che si appropria del simulacro religioso, ora spogliato da ideologie e preconcetti di sorta, riportato all'autentica purezza.











