opera
Vivre#113
categoria | Scultura |
soggetto | Politico/Sociale, Astratto, Architettura |
tags | elemento calcareo, essenza-del-lavoro, classe-operaia, uomo-natura, rapporto, operaio, lavoro, cantiere, elementi, scarto, cemento, scultura, vita, critica, sociale, politica, lavoro operaio, operai, cemento bianco, colata |
base | 56 cm |
altezza | 35 cm |
profondità | 32 cm |
anno | 2023 |
Nell'ambito del progetto "VIVRE: tra spazi abitativi e relazioni umane", emerge qui l'opera Vivre#113 che sfida e invita lo spettatore a riflettere sulla complessità dei legami tra lavoro e vita, tra uomo e natura. Attraverso l'uso del cemento come materiale principale, si è voluta rappresentare plasticamente la connessione intrinseca tra il lavoro operaio e il tessuto stesso del vivere umano.
L'opera si distingue per l'inserimento di elementi che richiamano sia l'ambiente naturale che all'idea di scarto. Questa fusione di elementi apparentemente contrastanti suggerisce un dialogo continuo e dinamico tra la natura e l'uomo, tra la vitalità della vita e l'aspetto alienato del lavoro. Il cemento, con la sua durezza e la sua capacità di plasmarsi in forme diverse, diventa il medium perfetto per esprimere questa complessità.
La sistematicità rappresentata nell'opera riflette la realtà quotidiana dei lavoratori, cui sforzi costanti sono intrinsecamente intrecciati con il loro modo di vivere.
Tuttavia, l'opera non si limita a una mera rappresentazione della realtà; piuttosto, solleva domande fondamentali sulla natura stessa del lavoro e sulla sua relazione con l'esperienza umana. Il cemento, tradizionalmente associato alla costruzione e all'industria, diviene qui un simbolo della persistenza e della struttura del lavoro operaio, che permea l'ambiente in cui viviamo.
In conclusione, l'opera "Vivre#113" offre uno sguardo penetrante sulla complessità dei legami tra lavoro e vita, tra uomo e natura. Attraverso l'uso del cemento e l'inserimento di elementi naturali e di scarto, si riflettere sulla nostra relazione con il lavoro e sulla sua influenza nella nostra quotidianità.
L'opera si distingue per l'inserimento di elementi che richiamano sia l'ambiente naturale che all'idea di scarto. Questa fusione di elementi apparentemente contrastanti suggerisce un dialogo continuo e dinamico tra la natura e l'uomo, tra la vitalità della vita e l'aspetto alienato del lavoro. Il cemento, con la sua durezza e la sua capacità di plasmarsi in forme diverse, diventa il medium perfetto per esprimere questa complessità.
La sistematicità rappresentata nell'opera riflette la realtà quotidiana dei lavoratori, cui sforzi costanti sono intrinsecamente intrecciati con il loro modo di vivere.
Tuttavia, l'opera non si limita a una mera rappresentazione della realtà; piuttosto, solleva domande fondamentali sulla natura stessa del lavoro e sulla sua relazione con l'esperienza umana. Il cemento, tradizionalmente associato alla costruzione e all'industria, diviene qui un simbolo della persistenza e della struttura del lavoro operaio, che permea l'ambiente in cui viviamo.
In conclusione, l'opera "Vivre#113" offre uno sguardo penetrante sulla complessità dei legami tra lavoro e vita, tra uomo e natura. Attraverso l'uso del cemento e l'inserimento di elementi naturali e di scarto, si riflettere sulla nostra relazione con il lavoro e sulla sua influenza nella nostra quotidianità.