opera
Volto di donna
categoria | Scultura |
soggetto | Politico/Sociale, Paesaggio, Figura umana, Architettura |
tags | sostenibilità, riciclo |
base | 50 cm |
altezza | 50 cm |
profondità | 14 cm |
anno | 2014 |
"Volto di donna"
-Tecnica : assemblage di materiali di recupero elettronici, parti di manichino e pigmento applicati su legno
-Tiratura : 1/1
Se eliminassimo la funzione originale di ogni cosa considerandone solo la loro forma, in che modo cambia la nostra prospettiva?
Se osservassimo uno schema elettrico con gli occhi di un bambino che cosa vedremmo?
Qui inizia il processo di astrazione in cui spoglio una scheda madre dal suo complesso ruolo di cuore del computer, ricavandone la base, o meglio, la planimetria di una spazio architettonico.
Colonna portante di quest'opera è l'utilizzo di materiali di recupero, esclusivamente materiali elettronici, sia per la loro attualità che per suggestioni nate da esperienze passate. L'intento è quello di salvare l'oggetto, dargli una nuova posizione, nuovi confini che ne facciano risaltre le proprietà espressive.
La somma di hardware, transistor, resistenze, regolatori e componenti vari , vanno a creare luoghi, periferie, abitazioni in cui tutti noi ci ritroviamo e portiamo avanti il nostro quotidiano, il nostro micro.
Il macro, prefigurato da un archetipo, come a vegliare su tutto e tutti, viene rappresentato il "Volto di donna".
Centrale, portatrice e custode di vita, veglia, osserva e studia il frutto del suo creato.
-Tecnica : assemblage di materiali di recupero elettronici, parti di manichino e pigmento applicati su legno
-Tiratura : 1/1
Se eliminassimo la funzione originale di ogni cosa considerandone solo la loro forma, in che modo cambia la nostra prospettiva?
Se osservassimo uno schema elettrico con gli occhi di un bambino che cosa vedremmo?
Qui inizia il processo di astrazione in cui spoglio una scheda madre dal suo complesso ruolo di cuore del computer, ricavandone la base, o meglio, la planimetria di una spazio architettonico.
Colonna portante di quest'opera è l'utilizzo di materiali di recupero, esclusivamente materiali elettronici, sia per la loro attualità che per suggestioni nate da esperienze passate. L'intento è quello di salvare l'oggetto, dargli una nuova posizione, nuovi confini che ne facciano risaltre le proprietà espressive.
La somma di hardware, transistor, resistenze, regolatori e componenti vari , vanno a creare luoghi, periferie, abitazioni in cui tutti noi ci ritroviamo e portiamo avanti il nostro quotidiano, il nostro micro.
Il macro, prefigurato da un archetipo, come a vegliare su tutto e tutti, viene rappresentato il "Volto di donna".
Centrale, portatrice e custode di vita, veglia, osserva e studia il frutto del suo creato.