opera
Ta!
categoria | Video |
soggetto | Figura umana, Astratto |
tags | #video, #algoritmo, #combinazioni, #limite, #possibilità, #pixel |
minuti | 6 |
secondi | 13 |
anno | 2020 |
Il video è parziale perché ancora in lavorazione, vi sono all'interno 4 dei 12 ritratti previsti nel seguente ordine: Glauco Di Sacco, Italo Calvino, Lucio Battisti, Raimondo Boggia.
Ogni volto è una configurazione differente dei medesimi elementi che si spostano secondo regole risolte applicando algoritmi di programmazione. Ai 729 pixel, per raggiungere la configurazione successiva, sono richiesti una media di circa 67.000 spostamenti.
Chi siamo noi? Ogni definizione che ci diamo è la tomba della libertà, la cornice che identifica chi sono io rispetto ad un altro che non è me. Questa conoscenza di sé è la prigione che determina il personale condizionamento, il perimetro nel quale racchiudo le mie possibilità, il limite che subisco. Più mi definisco e più mi conosco, più mi conosco più mi limito, generando la sofferenza, o il dolore come lo chiamano i buddisti, prodotto della definizione stessa.
Posso comprendere questo limite auto prodotto dalla mia auto definizione e andare oltre?
Sono libero di farlo? Non è la pubblicità, i governi, la politica o il grande fratello ad impedirmelo, siamo condizionati ben prima del loro intervento. Siamo condizionati dal funzionamento del nostro cervello che non conosciamo e anche le neuroscienze lo stanno dimostrando da anni. Subiamo i processi che avvengono in noi senza capirci nulla, pensiamo di agire nella vita ma con i nostri seppur sofisticati pensieri, la nostra cultura e le nostre nobili emozioni, invece reagiamo come un ginocchio al colpo di un martelletto.
Posso auto osservare i miei processi? Cosa accade se inserisco la consapevolezza all’interno di un processo che avviene in me automaticamente?
Ogni volto è una configurazione differente dei medesimi elementi che si spostano secondo regole risolte applicando algoritmi di programmazione. Ai 729 pixel, per raggiungere la configurazione successiva, sono richiesti una media di circa 67.000 spostamenti.
Chi siamo noi? Ogni definizione che ci diamo è la tomba della libertà, la cornice che identifica chi sono io rispetto ad un altro che non è me. Questa conoscenza di sé è la prigione che determina il personale condizionamento, il perimetro nel quale racchiudo le mie possibilità, il limite che subisco. Più mi definisco e più mi conosco, più mi conosco più mi limito, generando la sofferenza, o il dolore come lo chiamano i buddisti, prodotto della definizione stessa.
Posso comprendere questo limite auto prodotto dalla mia auto definizione e andare oltre?
Sono libero di farlo? Non è la pubblicità, i governi, la politica o il grande fratello ad impedirmelo, siamo condizionati ben prima del loro intervento. Siamo condizionati dal funzionamento del nostro cervello che non conosciamo e anche le neuroscienze lo stanno dimostrando da anni. Subiamo i processi che avvengono in noi senza capirci nulla, pensiamo di agire nella vita ma con i nostri seppur sofisticati pensieri, la nostra cultura e le nostre nobili emozioni, invece reagiamo come un ginocchio al colpo di un martelletto.
Posso auto osservare i miei processi? Cosa accade se inserisco la consapevolezza all’interno di un processo che avviene in me automaticamente?