antieroi

opera
antieroi
antieroi
categoria Installazione
soggetto Politico/Sociale, Nudo, Erotico, Bellezza, Astratto
tags antieroe, antieroi, fabrice bernasconi borzi
base 20 cm
altezza 220 cm
profondità 20 cm
anno 2022
Antieroe 2015 - oggi
Non cerco di essere il primo, o il migliore, o il più spettacolare, sembra addirittura evidenziare una sorta di mediocrità. Di conseguenza, qualsiasi tentativo di darmi un posto nella storia dell'arte sembrerebbe solo difficile da sostenere, poiché il mio lavoro, per certi aspetti, resiste efficacemente alla sua stessa evoluzione. I miei antieroi sono caratteristici in questo senso. Sono un insieme di oggetti disposti in modo scultoreo, in modi complesse, spesso senza nulla di notevole, tanto instabili quanto discreti e inutili. Queste sculture sono archiviate attraverso la fotografia, ma la fotografia in sé non è l'oggetto d'arte. Antieroi è il titolo della serie, ma ogni composizione ha un suo titolo. In effetti i loro titoli oscillano dalla storia stravagante all'allegoria senza pinchless, dal neologismo all'assenza di titolo, fino all'inesplicabile. Nessuna composizione ha il minimo rapporto con un'altra della serie, sono così disparata da non riuscire a produrre un insieme coerente. Di natura così casuale, lassista e poco seria, ha un effetto immediatamente deflazionistico su qualsiasi analisi della storia dell'arte. La serie antieroi preferirebbe essere una parodia della scultura tradizionale e del linguaggio con cui la decifriamo. Composizione, soggetto, materiale, dinamismo, peso: tutte queste terminologie si scontrano con la mediocrità dei materiali e con il titolo che colpisce un sublime ridicolo. Se si legge con attenzione, vengono in mente i riferimenti estetici. Il tema ricorrente della gravità diventa evidente: la frazione di secondo di un equilibrio precario prima che gli oggetti crollino.

Spesso manipolo direttamente un materiale senza usare alcuno strumento. In questi casi, la gravità diventa importante quanto lo spazio. Concentrarsi sulla materia e la gravità come mezzo, dà luogo a forme non volute e dà ai materiali una forma effimera. Poiché queste sculture sono decisamente verticali, la dinamica interna garantisce la loro dipendenza dal suolo o da un muro. Inoltre, il principio molto semplice della loro verticalità è il peso del piombo e la sua chiara reazione alla gravità, che lo attrae verso il basso: perché è in questa attrazione che opera la resistenza, che costituisce il principio di sostegno. Una stabilità ottenuta attraverso il conflitto e l'equilibrio delle forze.

Questi oggetti, che si prestano a un minimo di funzionamento meccanico, si basano su fantasie e rappresentazioni che possono essere provocate dall'esecuzione di atti inconsci. Atti di realizzazione da cui difficilmente si può spiegare il piacere che ne deriva. In tutti i casi analizzati, i suoi atti corrispondono a fantasie e desideri chiaramente definiti come carnali. Ma l'equilibrio è particolarmente difficile quando si tratta di cose e oggetti, perché sono riottosi, imperturbabili, idioti. Gli oggetti sono lì, impassibili. La parola dice tutto da sola: l'oggetto amorfo e congelato, a prima vista contrario ad essere cambiato, spostato, ad abbandonare la sua beatitudine: spostarlo dal suo contesto originale e artistico richiede forza e calcolo.
artista
Fabrice Bernasconi Borzì
Artista, Catania
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