Laboratorio

Un matraccio e un cilindro da laboratorio si ergono in primo piano come contenitori di un esperimento sospeso. Al loro interno non ci sono liquidi, ma tasselli di cruciverba e frammenti enigmistici che sembrano animarsi, vibrare e pulsare come una sostanza viva. La superficie grigia che domina l’opera copre e, allo stesso tempo, lascia intravedere un sottostrato di collage fatto di parole crociate, come se la tela custodisse un codice segreto che affiora a tratti.
Un flusso che si muove e si trasforma all’interno dei recipienti, evocando la tensione tra ordine e caos, tra rigore scientifico e vitalità organica. L’opera trasforma strumenti freddi e tecnici in luoghi poetici, dove il linguaggio, frammentato e ricombinato, diventa reazione visiva e memoria vibrante.