Diego Di Tullio in arte “Jagod” nasce a Cuneo (Italia) nel 1990, vive a Valdieri sulle Alpi Marittime e lavora in Piemonte come designer freelance. È laureato in Design e Comunicazione Visiva al Politecnico di Torino.
Nella mia arte due elementi fanno da costante e da comun denominatore: la strada e i frammenti; essi sono anima, scheletro e pelle delle mie opere sia pittoriche che scultoree.
La strada intesa come dimensione urbana è il primo ambiente in cui ho iniziato ad approcciarmi all’arte. Esaltato dal mondo dei graffiti prima e da tutta la street-art in seguito, ha assunto su di me una grossa attrazione spingendomi ad indagare questo mondo. Ho iniziato a sperimentarla a partire dall’adolescenza fino al periodo universitario, vivendo da vicino questa realtà urbana, essendomi trasferito nella città di Torino dalla Provincia di Cuneo. Questo imprinting ha fatto sì che strumenti come vernici spray, marker, stencil e in generale la sovrapposizione di strati, rimanessero fino ad oggi delle costanti nella mia produzione artistica.
Ma la strada, in senso più concreto, ritorna anche nell’utilizzo dei materiali, in particolare per la produzione scultorea, dove utilizzo cemento, mattoni, tondini di ferro e alluminio, tutti materiali che compongono il tessuto urbano e che silenziosi fanno parte della quotidianità. Li prediligo per questa loro caratteristica di essere comuni e poco nobili, ma allo stesso tempo fondamenta delle nostre architetture ed il simbolo dello sviluppo umano. E’ un modo per nobilitare la semplicità del quotidiano e sottolineare come il lavoro duro e la quotidianità siano sempre la base ed il punto di partenza per il raggiungimento dei nostri obiettivi.
I frammenti, hanno una prima valenza simbolica in quanto si collegano alla mia storia, riportandomi alle rocce che mi hanno cresciuto e tuttora mi circondano, ma soprattutto svolgono la funzione di componenti cruciali della mia arte. Spesso siamo portati a pensare la nostra realtà come un percorso lineare da intraprendere, mentre io penso che sia più simile ad una ragnatela, i cui snodi sono degli attimi di vita, dei ricordi, dei frammenti appunto, che vanno a sovrapporsi e si ricollegano ad altri creando dei ponti e degli intrecci che diventano trame. I frammenti sono delle piccole frazioni che si sono distaccate da qualcosa di più grande, porzioni o attimi che contengono una storia e ne mantengono un ricordo, ma allo stesso tempo distaccandosi hanno lasciato un vuoto da qualche altra parte e da questo vuoto potrà uscire l’oscurità come la luce.
Questa mia idea dei frammenti la trasporto in arte, soprattutto con la pittura, dove creo delle trame presenti in opere sia astratte che figurative, contraddistinte da compenetrazioni e sovrapposizioni di forme che vengono esaltate da luci, ombre e contrasti di colore. Gli studi e la mia professione di designer si riflettono sia nell’utilizzo di un linguaggio geometrico e pulito che in un mio personale codice pittorico, rappresentando gli eventi accaduti e le scelte già intraprese, a cui contrappongo sgocciolature e sfumature, ereditate dal mondo dei graffiti, che rappresentano i sentimenti e le casualità che la vita ci presenta. Questi elementi uniti a spunti derivati dall’osservazione reale vanno a comporre le trame prima citate unendo una dimensione concreta e visibile con una più astratta e psicologica.
Ogni mia opera vuole quindi essere un frammento di vita e rappresentare tutto ciò che vediamo e che vedremmo se potessimo rappresentare e ‘fissare’ le relazioni oltre che viverle.
Nel 2021 è stato uno dei vincitori del NICE&FAIR Conteporart Prize di Paratissima, vinto con le opere: “L’Insostenibile leggerezza dell’apparire nel XXI secolo (Click like and gimme five)” e “Il Peso delle responsabilità nel XXI secolo”. La tela intitolata “Cuneo” e il suo murales dedicato al tema della famiglia sono esposti permanentemente in Piazza Boves nella città di Cuneo. Ha esposto le sue opere a Firenze nella Galleria Carrozze di Palazzo Medici e nel Chiostro della Basilica di San Marco. A Torino ha partecipato a Paratissima nelle mostre curate: “C.R.A.C.”, “La forma del tempo” e “Parallel” ed ha esposto nel Mausoleo della Bela Rosin e nell’ Ecomuseo del Freidano. Le sue opere sono state pubblicate su svariati cataloghi tra cui: Paratissima Nice 2020 (ISBN 978-88-31370-26-4) e 2021 (ISBN 978-88-31370-49-3), sul Catalogo dell’Arte Moderna n.56 (ISBN 978-88-374-1906-6) e 57 (ISBN 978-88-374-1934-9) edito da Piergiorgio Mondadori.
Nella mia arte due elementi fanno da costante e da comun denominatore: la strada e i frammenti; essi sono anima, scheletro e pelle delle mie opere sia pittoriche che scultoree.
La strada intesa come dimensione urbana è il primo ambiente in cui ho iniziato ad approcciarmi all’arte. Esaltato dal mondo dei graffiti prima e da tutta la street-art in seguito, ha assunto su di me una grossa attrazione spingendomi ad indagare questo mondo. Ho iniziato a sperimentarla a partire dall’adolescenza fino al periodo universitario, vivendo da vicino questa realtà urbana, essendomi trasferito nella città di Torino dalla Provincia di Cuneo. Questo imprinting ha fatto sì che strumenti come vernici spray, marker, stencil e in generale la sovrapposizione di strati, rimanessero fino ad oggi delle costanti nella mia produzione artistica.
Ma la strada, in senso più concreto, ritorna anche nell’utilizzo dei materiali, in particolare per la produzione scultorea, dove utilizzo cemento, mattoni, tondini di ferro e alluminio, tutti materiali che compongono il tessuto urbano e che silenziosi fanno parte della quotidianità. Li prediligo per questa loro caratteristica di essere comuni e poco nobili, ma allo stesso tempo fondamenta delle nostre architetture ed il simbolo dello sviluppo umano. E’ un modo per nobilitare la semplicità del quotidiano e sottolineare come il lavoro duro e la quotidianità siano sempre la base ed il punto di partenza per il raggiungimento dei nostri obiettivi.
I frammenti, hanno una prima valenza simbolica in quanto si collegano alla mia storia, riportandomi alle rocce che mi hanno cresciuto e tuttora mi circondano, ma soprattutto svolgono la funzione di componenti cruciali della mia arte. Spesso siamo portati a pensare la nostra realtà come un percorso lineare da intraprendere, mentre io penso che sia più simile ad una ragnatela, i cui snodi sono degli attimi di vita, dei ricordi, dei frammenti appunto, che vanno a sovrapporsi e si ricollegano ad altri creando dei ponti e degli intrecci che diventano trame. I frammenti sono delle piccole frazioni che si sono distaccate da qualcosa di più grande, porzioni o attimi che contengono una storia e ne mantengono un ricordo, ma allo stesso tempo distaccandosi hanno lasciato un vuoto da qualche altra parte e da questo vuoto potrà uscire l’oscurità come la luce.
Questa mia idea dei frammenti la trasporto in arte, soprattutto con la pittura, dove creo delle trame presenti in opere sia astratte che figurative, contraddistinte da compenetrazioni e sovrapposizioni di forme che vengono esaltate da luci, ombre e contrasti di colore. Gli studi e la mia professione di designer si riflettono sia nell’utilizzo di un linguaggio geometrico e pulito che in un mio personale codice pittorico, rappresentando gli eventi accaduti e le scelte già intraprese, a cui contrappongo sgocciolature e sfumature, ereditate dal mondo dei graffiti, che rappresentano i sentimenti e le casualità che la vita ci presenta. Questi elementi uniti a spunti derivati dall’osservazione reale vanno a comporre le trame prima citate unendo una dimensione concreta e visibile con una più astratta e psicologica.
Ogni mia opera vuole quindi essere un frammento di vita e rappresentare tutto ciò che vediamo e che vedremmo se potessimo rappresentare e ‘fissare’ le relazioni oltre che viverle.
Nel 2021 è stato uno dei vincitori del NICE&FAIR Conteporart Prize di Paratissima, vinto con le opere: “L’Insostenibile leggerezza dell’apparire nel XXI secolo (Click like and gimme five)” e “Il Peso delle responsabilità nel XXI secolo”. La tela intitolata “Cuneo” e il suo murales dedicato al tema della famiglia sono esposti permanentemente in Piazza Boves nella città di Cuneo. Ha esposto le sue opere a Firenze nella Galleria Carrozze di Palazzo Medici e nel Chiostro della Basilica di San Marco. A Torino ha partecipato a Paratissima nelle mostre curate: “C.R.A.C.”, “La forma del tempo” e “Parallel” ed ha esposto nel Mausoleo della Bela Rosin e nell’ Ecomuseo del Freidano. Le sue opere sono state pubblicate su svariati cataloghi tra cui: Paratissima Nice 2020 (ISBN 978-88-31370-26-4) e 2021 (ISBN 978-88-31370-49-3), sul Catalogo dell’Arte Moderna n.56 (ISBN 978-88-374-1906-6) e 57 (ISBN 978-88-374-1934-9) edito da Piergiorgio Mondadori.