Arianna, classe 96’, nasce e cresce a Varese, la cosiddetta città giardino; dimostra sin da subito forte passione per il disegno e cura per l’elemento naturale, a partire dal quale raccoglie e archivia le forme d’un immaginario intimo.
Si forma all’Accademia di Belle Arti di Brera nel dipartimento di Grafica d’Arte, dove apprende le tecniche di stampa al torchio e i linguaggi audiovisivi dell’arte.
Il suo modus operandi è sperimentale a partire dalla scelta dei materiali fino all’allestimento che denota senso scenico finalizzato all’opera.
Vivendo per anni tra Varese e Milano, partecipa a workshop, bandi ed eventi artistici e viene selezionata a varie mostre collettive e concorsi. Parallelamente all’attività artistica, pratica l’insegnamento presso l’associazione culturale Fonderia delle Arti di Malnate e, da freelance, la professione di textile e surface designer, in collaborazione con lo studio svedese, Zisser Studio a Stoccolma.
La capitale svedese nella quale ha vissuto e lavorato per sei mesi, rimane tutt’oggi fonte d’ispirazione per le sue opere avvolte da quella luce chiara e brillante che caratterizza i paesi scandinavi.
I lavori di Arianna sono composti da segni ricavati dalle tracce superficiali degli oggetti che raccoglie, fotografa e archivia per essere ricomposti come mappe identitarie.
Il materiale viene scelto per essere inciso, inscritto, segnato; si fa membrana, e partecipa attivamente all’ identità di ogni opera.
Il supporto è protagonista del lavoro, è materiale vivo nel tempo; l’atto di registrazione della traccia come memoria epidermica vuole essere il tentativo di congelare il flusso spazio - temporale che subiscono gli oggetti e i corpi.
Il risultato finale è il fossile, una forma che conserva la vita, inscritta nella superficie che lo ospita.
“Il segno riattiva la superficie come l’indice gelido sulla pelle ne fa sussultare i brividi.”
Si forma all’Accademia di Belle Arti di Brera nel dipartimento di Grafica d’Arte, dove apprende le tecniche di stampa al torchio e i linguaggi audiovisivi dell’arte.
Il suo modus operandi è sperimentale a partire dalla scelta dei materiali fino all’allestimento che denota senso scenico finalizzato all’opera.
Vivendo per anni tra Varese e Milano, partecipa a workshop, bandi ed eventi artistici e viene selezionata a varie mostre collettive e concorsi. Parallelamente all’attività artistica, pratica l’insegnamento presso l’associazione culturale Fonderia delle Arti di Malnate e, da freelance, la professione di textile e surface designer, in collaborazione con lo studio svedese, Zisser Studio a Stoccolma.
La capitale svedese nella quale ha vissuto e lavorato per sei mesi, rimane tutt’oggi fonte d’ispirazione per le sue opere avvolte da quella luce chiara e brillante che caratterizza i paesi scandinavi.
I lavori di Arianna sono composti da segni ricavati dalle tracce superficiali degli oggetti che raccoglie, fotografa e archivia per essere ricomposti come mappe identitarie.
Il materiale viene scelto per essere inciso, inscritto, segnato; si fa membrana, e partecipa attivamente all’ identità di ogni opera.
Il supporto è protagonista del lavoro, è materiale vivo nel tempo; l’atto di registrazione della traccia come memoria epidermica vuole essere il tentativo di congelare il flusso spazio - temporale che subiscono gli oggetti e i corpi.
Il risultato finale è il fossile, una forma che conserva la vita, inscritta nella superficie che lo ospita.
“Il segno riattiva la superficie come l’indice gelido sulla pelle ne fa sussultare i brividi.”