Mostri di una società senza dolore
Le opere di questa serie (tuttora in produzione) sfruttano come supporto pittorico scatole di medicinali (anestetici o ipnotici) e, tramite delicate miniature in stile medievale, raffigurano animali realmente esistiti, spingendo la narrazione dall’ambito medico-scientifico verso un significato più ampio e simbolico.
Chi sono i mostri?
Gli animali, denaturati e modificati nella forma per diventare un nostro strumento, o l’uomo artefice o complice di queste pratiche?
Chi sono i mostri?
Gli animali, denaturati e modificati nella forma per diventare un nostro strumento, o l’uomo artefice o complice di queste pratiche?
Gli animali da sempre condividono il mondo con noi, ma la loro forma nel tempo è piano piano mutata, si è trasformata in qualcosa di inconsistente, plasmabile e adattabile ad ogni nostra necessità. Questi animali fantasma, traditi dall’uomo, mi ossessionano e mi spingono a cercare nuove forme per esprimere il tormento che governa la nostra relazione. Penso al mio lavoro come una ricerca costante che agisca su un confine diverso e significante, che esprima la volontà di funzionare in modo attivo, che riesca a produrre opere come interfacce tra l’osservazione singola, quella collettiva e l’ambito sociale in cui esistono. La ripetizione ossessiva, come un mantra o una preghiera, accompagna la produzione di ogni opera. Tramite la reiterazione del gesto e delle figure mi approprio dei pensieri che le hanno generate e lo sfinimento fisico e mentale che deriva da questa pratica è parte integrante del lavoro e diventa per me un percorso che si pone al limite tra punizione e purificazione. Una consacrazione alla natura nella speranza di salvarla o di esserne salvata.
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Fabiola Porchi (nata a Bergamo nel 1991) consegue il diploma di maturità al liceo scientifico con indirizzo informatico. Successivamente ottiene un certificato di formazione tecnica superiore in “Tecniche per la realizzazione artigianale di prodotti del made in Italy” presso la Fondazione Cova di Milano e gli attestati di I, II, III e IV livello al corso di formazione didattica Metodo Bruno Munari® per la ceramica presso il laboratorio MABILAB di Anconelli Ivana a Faenza. Attualmente diplomanda presso l’accademia Aldo Galli - IED network - in “Pittura e linguaggi visivi” a Como.
Nel 2022 partecipa alla prima edizione di Designing Art - Aldo Galli Prize vincendo il primo premio con l’opera Mutilazioni.
Nel 2023 partecipa alla collettiva ABECEDARIO con la galleria Artra di Milano.
Nel 2023 viene selezionata per il Premio Nazionale delle Arti per la sezione pittura con l’opera Mostri di una società senza dolore.
Nel 2023 viene selezionata per il bando europeo Shaping the future che terminerà con una mostra presso l'ADI Museum di Milano a maggio 2024
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Fabiola Porchi (nata a Bergamo nel 1991) consegue il diploma di maturità al liceo scientifico con indirizzo informatico. Successivamente ottiene un certificato di formazione tecnica superiore in “Tecniche per la realizzazione artigianale di prodotti del made in Italy” presso la Fondazione Cova di Milano e gli attestati di I, II, III e IV livello al corso di formazione didattica Metodo Bruno Munari® per la ceramica presso il laboratorio MABILAB di Anconelli Ivana a Faenza. Attualmente diplomanda presso l’accademia Aldo Galli - IED network - in “Pittura e linguaggi visivi” a Como.
Nel 2022 partecipa alla prima edizione di Designing Art - Aldo Galli Prize vincendo il primo premio con l’opera Mutilazioni.
Nel 2023 partecipa alla collettiva ABECEDARIO con la galleria Artra di Milano.
Nel 2023 viene selezionata per il Premio Nazionale delle Arti per la sezione pittura con l’opera Mostri di una società senza dolore.
Nel 2023 viene selezionata per il bando europeo Shaping the future che terminerà con una mostra presso l'ADI Museum di Milano a maggio 2024