Porta Posteriore
Porta Posteriore nasce dalla volontà di avvicinare e lasciar dialogare due soggetti differenti all’apparenza, ma profondamente simili.
Un essere e un oggetto accomunati entrambi dalla stessa concreta e metaforica funzione. Si tratta della protezione di ciò che si cela al di là di quelle porte, al di là di quei volti nascosti dalla parte più anonima (dipende dal caso) del nostro corpo. Istinto di sopravvivenza o estrema necessità di protezione della nostra più profonda verità?
Paradossalmente a quanto detto, questi soggetti non sono in grado di proteggerci da ciò che non conosciamo, ma che vive in noi e attorno a noi.
E proprio come scrive E. Borgna, in La fragilità che è in noi; [...] «solo nel silenzio si colgono fino in fondo gli abissi di fragilità che sono in noi, e negli altri da noi, e si impara ad accoglierli nelle luci e nelle loro ombre».
Luci e ombre di cui queste fotografie sono pervase.
Il loro è un silenzio volontario, che mira a sovrapporre due varianti comuni e non, di intimità, di fragilità; di tentativi infiniti e primordiali di protezione. Ma è anche una denuncia, un richiamo all’attenzione del fruitore. È una richiesta silenziosa e implicita: quella di non cedere, di non lasciarsi ingannare dalla presunta allusività che una porta sicura riesce a trasmettere, o la forza che una schiena riesce a suscitare. È un invito ad andare oltre, nel tentativo di cogliere l’intimità distrutta dietro quelle porte e dunque case, dietro quelle schiene, dunque corpo e mente.
Un essere e un oggetto accomunati entrambi dalla stessa concreta e metaforica funzione. Si tratta della protezione di ciò che si cela al di là di quelle porte, al di là di quei volti nascosti dalla parte più anonima (dipende dal caso) del nostro corpo. Istinto di sopravvivenza o estrema necessità di protezione della nostra più profonda verità?
Paradossalmente a quanto detto, questi soggetti non sono in grado di proteggerci da ciò che non conosciamo, ma che vive in noi e attorno a noi.
E proprio come scrive E. Borgna, in La fragilità che è in noi; [...] «solo nel silenzio si colgono fino in fondo gli abissi di fragilità che sono in noi, e negli altri da noi, e si impara ad accoglierli nelle luci e nelle loro ombre».
Luci e ombre di cui queste fotografie sono pervase.
Il loro è un silenzio volontario, che mira a sovrapporre due varianti comuni e non, di intimità, di fragilità; di tentativi infiniti e primordiali di protezione. Ma è anche una denuncia, un richiamo all’attenzione del fruitore. È una richiesta silenziosa e implicita: quella di non cedere, di non lasciarsi ingannare dalla presunta allusività che una porta sicura riesce a trasmettere, o la forza che una schiena riesce a suscitare. È un invito ad andare oltre, nel tentativo di cogliere l’intimità distrutta dietro quelle porte e dunque case, dietro quelle schiene, dunque corpo e mente.
Nata e cresciuta in un piccolo borgo della Calabria, costantemente immersa nella grandezza della natura, fra cielo, mare, prati, montagne, vive, conosce e osserva tramite loro. Dopo la Laurea triennale in Pittura all'Accademia di Belle Arti di Brera il suo percorso accademico continua. Alla costante ricerca degli Mindscapes, dipinge luoghi di rifugio, d'esistenza, all'interno dei quali è possibile conoscere la propria verità. La sua attenzione è rivolta dunque alla raffigurazione di luoghi stabili, vuoti, in cui vive il sé e la sua memoria:
La teoria dei campi
Spazi interrotti
in tempi corrotti;
fra questi giace
l’invisibile calma dell’essere.
Tutto il mio resto può tacere,
in quel dove di un campo
fertile d’abbandono.
Fra mura colorate
muore la mia memoria.
Dimora assente,
silenti urla,
di campi mi nutro.
Gradualmente, forse,
quel bianco al di sopra di me
assunse la stessa forma del peso
del mio nome fra i tuoi pensieri.
Sordo è il ricordo
di chi fra mare e terra cammina.
Utopica è la vista,
di chi non ha mai osservato.
Allento su di te, esistenza,
la mia presa.
Perdo il corpo,
e te coscienza,
per ritrovarti fra campi arsi.
Giorgia Guaglianone
MOSTRA PERSONALE
Le Melodie delle Ombre, Arte e Borgo Gallery, Borgo Vittorio Emanuele 25 Roma, 2020, a cura di Giorgio Vulcano.
COLLETTIVE
KOONESS x Motel D, in collaborazione con Looking for Art, Viale E. Caldara 11/13 Milano, 2022.
Art & Design Week Fuorisalone 2023, MA-EC Gallery, Palazzo Durini, Via Santa Maria Valle 2 Milano, 2023.
Oltre Quest'attimo, Pandemia, Via privata Battista de Rolandi 14 Milano 2023.
La teoria dei campi
Spazi interrotti
in tempi corrotti;
fra questi giace
l’invisibile calma dell’essere.
Tutto il mio resto può tacere,
in quel dove di un campo
fertile d’abbandono.
Fra mura colorate
muore la mia memoria.
Dimora assente,
silenti urla,
di campi mi nutro.
Gradualmente, forse,
quel bianco al di sopra di me
assunse la stessa forma del peso
del mio nome fra i tuoi pensieri.
Sordo è il ricordo
di chi fra mare e terra cammina.
Utopica è la vista,
di chi non ha mai osservato.
Allento su di te, esistenza,
la mia presa.
Perdo il corpo,
e te coscienza,
per ritrovarti fra campi arsi.
Giorgia Guaglianone
MOSTRA PERSONALE
Le Melodie delle Ombre, Arte e Borgo Gallery, Borgo Vittorio Emanuele 25 Roma, 2020, a cura di Giorgio Vulcano.
COLLETTIVE
KOONESS x Motel D, in collaborazione con Looking for Art, Viale E. Caldara 11/13 Milano, 2022.
Art & Design Week Fuorisalone 2023, MA-EC Gallery, Palazzo Durini, Via Santa Maria Valle 2 Milano, 2023.
Oltre Quest'attimo, Pandemia, Via privata Battista de Rolandi 14 Milano 2023.