Michele Ferrari

Artista
Bergamo
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IENE FORTUNA

IENE FORTUNA+
Sono nato e cresciuto a Vicenza, ho frequentato l'Accademia di belle Arti di Bologna, nell'indirizzo di "mediazione e didattica del patrimonio culturale artistico". Attualmente vivo a Bergamo da due anni, nei quali la mia produzione artistica ha trovato nuova vita.
La mia ricerca attuale ricorre a molteplici mezzi espressivi per evidenziare l'aspetto poliedrico della memoria e per sottolineare come il ricordo può essere una chiave di lettura per la contemporaneità. Ritengo che queste manifestazioni siano tra le poche espressioni di vita che mantengono l'essere umano in una dimensione naturale; in netto contrasto con la quotidianità virtuale e retroilluminata nella quale ci troviamo sommersi. In questo contesto post-tecnologico le immagini scorrono in grandi quantità, perdendo ogni significato. Abbiamo l'impressione che tutto venga calibrato erroneamente sulla formula: quantità + velocità = qualità e che oscurando il significato e l'originalità di ciò che vediamo, ci venga negata quella dimensione naturale umana per elaborare queste informazioni. Diviene quindi necessario fornire al nostro sguardo pazienza e calma, per sfoltire questa quantità e riconoscere cosa nella banalità è importante. Oggi troppo spesso l'idea di ricordo, come quella di archetipo, ci sembra banale e già vista, perché è qualcosa che conosciamo già e fa parte di noi da sempre; non siamo più in grado di riconoscerla tra la quantità che ci scorre davanti. Il mio intento è quello di ricordare che ogni tanto una banalità porta con sé un'importanza dimenticata, un piacevole ricordo collettivo che affiora e sempre capace di fornirci nuovi punti di vista sul presente. Dobbiamo fare un passo in dietro, ricordarci di essere parte della biosfera, per comprendere cosa nell'iconosfera è importante: senza lasciare questa umana decisione ad un algoritmo digitale. Un argomento ampio che restringo analizzando semplici contesti trasformandoli in pretesti di ricordo e di memoria; come il #Ciclo di Astino” che trova la base della propria ricerca sul Monastero di Astino a Bergamo; e il “#Ciclo Camuno” che si basa sulle incisioni della Val Camonica nella provincia di Brescia.
 
Il Ciclo di Astino ha come soggetto la memoria di un luogo, di un monastero che dona il suo nome alla valle circostante. Abitato nell'antichità dai monaci di Vallombrosa, era destinato alla coltivazione del lino e della canapa, e come ospitale per i pellegrini. Nel susseguirsi dei secoli è stato adibito ad ospedale psichiatrico della città, successivamente abbandonato, trasformato in luogo di raduno dai giovani della zona. Oggi restaurato è punto di incontro per la comunità. Trasformandosi continuamente questa valle ha sempre avuto una funzione di accoglienza, di rifugio e di punto di riferimento. Ogni suo abitante ha lasciato testimonianza del proprio passaggio attraverso architetture, affreschi, incisioni e graffiti che emergono dall'intonaco dell'ultimo restauro. Il soggetto della narrazione in questo “ciclo” ha la peculiarità di conservare sempre, pur nel caos che lo circonda, la lucidità che gli consenta di narrarsi e di introdurre noi, suoi interlocutori, alla sua memoria e al suo lascito. Dalla mistica pazienza necessaria per confrontarsi con la terra e i suoi frutti, alle immagini e alle scritte capaci di marcare un territorio per definirlo casa. L'obbiettivo è di (ri)evocare un ricordo, di (ri)creare un luogo e di (ri)dare sacralità allo spazio; una sacralità non religiosa, antica, intima, eterna; che ad oggi necessaria perché smarrita nella dimensione iper-tecnologica, non umana. Una costante di questa ricerca è data dalla “terra di Astino”, una polvere presente in ogni opera e ricavata a mortaio dalla terra di questo luogo. Usata come pigmento base o come colorante tessile lascia la propria impronta per (ri)affermare la propria presenza.
 
Il Ciclo Camuno ha come soggetto la memoria delle nostre radici, prendendo come pretesto le usanze e le credenze di un popolo vissuto nell'Italia antica e insediato in Val Camonica nell'800a.c., in piena età del ferro. Di lingua preindoeuropea, questa cultura ha lasciato la propria testimonianza tramite le incisioni rupestri. Scene di vita quotidiana, di caccia, rappresentazioni di divinità, scritte e simboli che vengono fedelmente riproposti e rivendicati. Qui il simbolo all'interno della propria strana esperienza, che pur installandoci i suoi stessi dubbi e smarrimenti, pur proiettandoci nelle sue stesse realtà virtuali dove può accadere di tutto, ci permette un sopralluogo e un confronto guidati. Il simbolo si fa anche parola e portavoce di conoscenze antiche, che tramite la cultura orale e trasformazioni secolari, giunge a noi sotto forma di proverbio. La parola fa da ponte tra passato e presente, lasciando una possibilità per il futuro. In questo contesto la parola-immagine rivendica la propria componente umana, rimette in discussione l'originalità, la verità, l'umanità e la memoria; rintracciando significati profondi attraverso percorsi e processi lasciati sempre aperti e accessibili allo spettatore. Le immagini incise sulla pietra hanno senso come rappresentazione, nel mio lavoro assumono il significato di processo, riproduzione e riappropriamento capace di offrire un contenuto contemporaneo. Nella mia ricerca pittorica il disegno diventa un uso di segni, il vocabolario è astratto, tradotto in un rigido equilibrio di forme in contrasto con la libera espressività di un colore informale, dando un'ambigua profondità perennemente in tensione. In questo caos accuratamente costruito, lo sguardo oscilla dal complesso al dettaglio, privando l'osservatore di una gerarchia visiva. Il segno si trasforma in una comunione di gesti corrosi e antichi che dominando il colore ci offrono il ricordo di ciò che siamo. Mentre i proverbi selezionati sono stati cercati nel territorio della Val Camonica e del nord bresciano, per mantenere una coerenza geografica tra la tradizione orale camuna antica e quella contemporanea. Qui i caratteri odierni sono stati sostituiti con i corrispettivi caratteri fonetici dell'alfabeto camuno antico.
 
Formazione
-Diploma di Liceo artistico presso “Liceo Artistico sperimentale Arturo Martini” di Vicenza, con valutazione 75/100; a.s. 2007/2008 del corso architettura e design.
-Laurea triennale in “Comunicazione e Didattica dell'Arte”, presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna, con votazione 110/110 con lode.
-Laurea specialistica in “Didattica e mediazione del patrimonio culturale artistico”, presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna, con votazione 110/110.
-Tirocinio extra curriculare di 200 ore, presso “MAMBO” museo di arte moderna di Bologna, assistenza e sostegno al dipartimento educativo ed a operatori didattici.
-Tirocinio formativo di 200, ore presso “PIANO INFINITO cooperativa sociale”, organizzazione e gestione di laboratori didattici artistici per l'infanzia.
-Tirocinio formativo di 250 ore, presso “ASSOCIAZIONE E” di Francesco Urbano Ragazzi: organizzazione, curatela, allestimento, mediazione e laboratori didattici della mostra “L'ETA' DELL'UTILE”, Venezia.
Esposizioni personali
-“AR.KHE' “, esposizione pittorica, scultorea e fotografica di appunti visivi ospitata da “LABORATORIO 31 | artgallery” , Bergamo, Luglio 2022.
-“WORK IN PROGRESS” , progetto artistico/curatoriale di esposizioni fotografiche semestrali, ospitato da “MESA circolo a.r.c.i.”, Montecchio Maggiore, Vicenza, dal 2003 al 2009.
-“per-VERSION” performance ospitata dal “Liceo artistico A. Martini”, Vicenza, Maggio 2008.
Espozioni collettive
-”AUTORITRATTO presenza/assenza” esposizione curata da “LABORATORIO 31 | artgallery”, Bergamo, Settembre 2022. -”Gli Artisti Bergamaschi per Nepios” esposizione benefica per supportare i progetti di “Nepios O.N.L.U.S”, presso “Luogo Pio Colleoni”, Bergamo, Settembre 2022.
-”Libero Libro Essegi- rielaborazione artistica del libro”, curata de ESSEGI editore, presso Porta degli Angeli, Ferrara, 19 Novembre-8 Dicembre 2011.
-”CONTROL ALT FESTIVAL”, Montecchio Maggiore -VI- edizioni 2008 e 2009. Evento organizzato dal comune per valorizzare artisti emergenti.
Press
-”Arte e terra diventano AR.KHE' “ , intervista televisiva curata da Bergamo TV, Bergamo, Luglio 2022.
-“AR.KHE' “, catalogo mostra personale curato da “LABORATORIO 31 | artgallery” , Bergamo, Luglio 2022. -”AUTORITRATTO presenza/assenza”, catalogo mostra collettiva curato da “LABORATORIO 31 | artgallery”, Bergamo, Settembre 2022.
-”Gli Artisti Bergamaschi per Nepios”, catalogo mostra collettiva curato da “Nepios O.N.L.U.S”, presso “Luogo Pio Colleoni”, Bergamo, Settembre 2022. -”Libero Libro Essegi”, catalogo mostra collettiva curato da Essegi editore, Novembre 2011.
Altre esperienze
-”CLUB GAMEC PRIZE”: assistente tecnico, allestimento e supporto artisti: Irene Fenara e Giuliana Rosso; 6° edizione, 2022.
-”PREMIO FURLA”: assistente tecnico, allestimento e supporto degli artisti: Chiara Fumai e Tomaso de Luca; mediatore dell'esposizione finale, 9° edizione, 2013.
-”CASA DI LUCIO DALLA”: mediatore e progettazione di percorsi didattici all'interno della casa di Lucio Dalla, evento di beneficenza a favore dei terremotati, organizzato da “FAI” fondo ambiente italiano, Bologna, Dicembre 2012.
-”SEGNI D'INFANZIA”: volontario al festival internazionale dell'arte e del teatro per l'infanzia: responsabile di luogo, maschera e supporto artisti, Mantova, edizione 2011. 
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