MuseoCity: il futuro prossimo dei musei

Attraverso numerose iniziative l’Associazione MuseoCity, fondata nel 2016, lavora alla valorizzazione del patrimonio museale di Milano e del suo hinterland, e dal 2017 ogni primo fine settimana di marzo organizza Milano MuseoCity, quest’anno è stata annullata per l’emergenza sanitaria, che nelle precedenti edizioni in tre giorni è arrivata a coinvolgere oltre 85 musei e 70mila visitatori.

In queste settimane di lockdown MuseoCity propone due inziative online: CAPOLAVORI e tante storie fai da te, un contest dedicato ai capolavori conservati in alcuni musei di Milano, e Pausa Caffè MuseoCity, una serie di podcast per raccontare la vita dei musei attarverso la voce di chi ci lavora.

Prima di approfondire questi due progetti vi proponiamo l’intervista a Maria Grazia Mazzocchi, Presidente dell’Associazione MuseoCity, che ci ha raccontato le iniziative di MuseoCity e il futuro prossimo dei musei associati.

Maria Grazia Mazzocchi, courtesy MuseoCity

Può ricordarci che cosa è MuseoCity?

«MuseoCity è un’Associazione senza scopo di lucro che opera per la promozione e la valorizzazione del grande patrimonio museale milanese».

Quando è nata e da chi è stata fondata?

«L’Associazione MuseoCity è stata fondata da un gruppo di otto amici nel 2016, tutti a vario titolo interessati alle arti e concordi sul fatto che Milano fosse pronta per valorizzare la funzione culturale dello straordinario patrimonio dei suoi musei».

Quali sono i principali obiettivi di MuseoCity?

«L’associazione MuseoCity è nata con un duplice scopo: rendere i musei milanesi più friendly verso il pubblico e invogliare il maggior numero possibile di persone a visitarli. L’intento è quello di incrementare il coinvolgimento di un pubblico sempre più vasto alla partecipazione della vita artistico-culturale della città, conferendo al Museo anche una dimensione confortevole e accogliente».

MuseoCity

Anonimo lombardo, Facciata del Duomo nel 1735, olio su tela, 1816 circa, Palazzo Morando | Costume Moda Immagine, courtesy Palazzo Morando

Quali pensa saranno, per i musei milanesi, le necessità più urgenti al termine del lockdown?

«Certamente la mancanza di risorse economiche, che toccherà soprattutto le strutture private, dai musei agli archivi, dagli spazi polifunzionali alle raccolte d’arte.
Questa difficoltà si ripercuote anche sul numero degli addetti ai vari settori dei musei, con conseguenti possibili tagli di eventi, incontri, proposte educative, mostre temporanee. Così anche per MuseoCity sarà probabilmente impossibile realizzare quanto previsto e annullato per la tre giorni di marzo 2020. Avevamo in programma una conferenza con importanti ospiti internazionali. Riusciremo a invitarli per una nuova data? Quando si potrà fissare una nuova data? Slitterà tutto a marzo 2021?
L’incertezza sui programmi futuri sarà sicuramente un grave fattore di disturbo per tutti i musei».

La vostra associazione si relaziona a tipologie museali molto diverse. Ritiene che ci saranno musei che per le loro caratteristiche (spazi, collezioni, etc.) avranno più difficoltà a riaprire?

«Probabilmente le realtà più piccole avranno maggiori problemi ad adeguarsi alle nuove norme di sicurezza. Purtroppo tutti i musei, grandi e piccoli, dovendo limitare l’afflusso di pubblico, perderanno anche tanti ingressi e i relativi incassi».

In queste settimane sono fiorite tantissime iniziative online realizzate dai musei, ritiene che proseguiranno dopo la riapertura? Nel prossimo futuro potrebbero diventare una programmazione parallela per i musei, che potrebbero avere ingressi contingentati?

«Immagino (e forse spero) che molte delle attività progettate e realizzate online dai musei milanesi non verranno abbandonate. Forse proprio i frequentatori abituali delle sale museali, vorranno continuare ad essere affascinati da opere d’arte e racconti, senza muoversi dalle loro abitazioni. Forse il pubblico potrebbe anche essere disposto a pagare un piccolo abbonamento per non perdere le belle programmazioni di questi mesi. Naturalmente la visione delle opere dal vivo è insostituibile e ci auguriamo di poter presto tornare a visitare le sale dei nostri splendidi Musei».

MuseoCity

Giovanni Segantini, L’angelo della vita, olio su tela, 1894, GAM – Galleria d’Arte Moderna, courtesy GAM

Passiamo alle iniziative MuseoCity per questo periodo di lockdown. Che cosa è Capolavori e tante storie fai da te?

«Grazie alla collaborazione con Milanoguida, fino a domenica 3 maggio sarà possibile partecipare ad un contest per reinterpretare alcune opere d’arte custodite nei musei milanesi. Ogni settimana proponiamo nuovi disegni da colorare, o ricopiare, e l’incipit di un racconto ispirato all’opera riprodotta, da completare grazie alla propria fantasia».

Perché avete scelto di proporre questo progetto?

«Lo scopo è continuare a promuovere la conoscenza del patrimonio culturale di Milano, coinvolgendo il pubblico di qualsiasi età in una attività ricreativa. Offriamo così un semplice strumento per affrontare le lunghe giornate in casa, che possa stimolare la creatività e avvicinare i bambini al mondo dell’arte».

Bottega fiorentina, Cinghiale, 1810, gesso, Gipsoteca di Brera

Che cosa è Pausa Caffè MuseoCity?

«È un podcast ideato dalla nostra Associazione, interamente dedicato al mondo dei musei. Ogni mercoledì alle 11.00 pubblichiamo due nuove interviste che è possibile ascoltare più volte gratuitamente. È disponibile su diversi canali tra cui Spotify, Spreaker, e Apple Podcast. Gli ospiti sono stati anche invitati a suggerire brani musicali, evocativi di opere e oggetti d’arte conservati nei musei, disponbili sul profilo MuseoCity di Spotify».

Come è nato e chi sono gli invitati?

«Il progetto è nato grazie alla collaborazione di MUMAC – Museo della Macchina per il caffè di Gruppo Cimbali, museo d’impresa del circuito MuseoCity. Nasce dal desiderio di offrire la possibilità ai musei di raccontarsi, anche a porte chiuse. È stato davvero concepito come una pausa caffè, durante la quale curiosità e aneddoti si miscelano con un’ottima selezione musicale. Tra gli ospiti abbiamo direttori e conservatori delle realtà museali più disparate, e ci saranno anche delle sorprese».

Francesco Messina

Francesco Messina, Bambino al mare, bronzo, 1935, Studio Museo Francesco Messina, courtesy Studio Museo Francesco Messina

Le iniziative di MuseoCity

Pausa Caffè MuseoCity

Fino al primo giugno ogni mercoledì alle 11.00 nel sito di MuseoCity viene reso disponibile un podcast della durata di una quindicina di minuti dedicato ai musei.
In ogni podcast, con il format di una trasmissione radiofonica, tre conduttori – Jacopo Balestrini, Laura Defendi, Davide Sanavio – «si alternano nell’intervistare direttori e curatori di alcune delle 89 istituzioni che ad oggi compongono il circuito MuseoCity» si lege nel comunicato stampa.
Il progetto, in collaborazione con MUMAC – Museo della macchina per il caffè di Gruppo Cimbali, nasce con «l’obiettivo di offrire nuove chiavi di lettura delle istituzioni museali, spunti di riflessione e approfondimenti culturali per l’ascoltatore».
I podcast sono disponibili su Anchor, Apple Podcast, Google Podcast, SoundCloud, Spotify e Spreaker.

«Ai podcast è affiancata anche una Call To Action che invita i musei a proporre una selezione di brani musicali, evocativi di opere e oggetti d’arte, che vengono poi raccolti in playlist sul profilo Spotify di MuseoCity», ha proseguito MuseoCity.

La traccia per CAPOLAVORI dall’opera di Anonimo lombardo, Facciata del Duomo nel 1735, olio su tela, 1816 circa, Palazzo Morando | Costume Moda Immagine

CAPOLAVORI e tante storie fai da te

Ultima settimana per questo progetto che termina il 3 maggio.
Si tratta di un contest, realizzato in collaborazione con Milanoguida, che invita il pubblico a «reinterpretare 11 opere d’arte selezionate tra le collezioni dei musei milanesi. CAPOLAVORI e tante storie fai da te nasce con l’intento di coinvolgere un pubblico sempre più vasto alla partecipazione della vita artistico-culturale della città, di renderlo più consapevole dell’importanza del patrimonio museale cittadino e di offrire uno strumento in più per affrontare le lunghe giornate in casa. CAPOLAVORI e tante storie fai da te è un contest aperto anche ai bambini: un modo nuovo per avvicinarli al mondo dell’arte, offrendo un momento di creatività e di partecipazione».

Come partecipare

Partecipare al contest è molto semplice: «basta scaricare dal sito di MuseoCity – o qui sotto – uno degli 11 disegni che rappresentano altrettante opere custodite in alcuni dei musei milanesi che fanno parte del network MuseoCity; colorarlo e continuare uno dei racconti proposti ogni settimana; scattare una foto e condividerla sul proprio profilo Instagram o Facebook taggando @museocity e @milanoguida, oppure inviarla via email all’indirizzo info@museocity.it. Non dimenticare gli hashtag #MuseoCity #Milanoguida #laculturanonsiferma #iorestoacasa», spiega MuseoCity nel sito web.

«Ogni settimana il disegno e il racconto più bello vinceranno una visita guidata tra le proposte selezionate da Milanoguida: San Lorenzo, Santa Maria della Passione, Casa Museo Boschi Di Stefano, Museo del Novecento, La Milano di Matteo Bandello, Milano CityLife. Le visite avranno luogo non appena le attuali restrizioni verranno superate e la situazione sarà tornata alla normalità».

«I partecipanti potranno partecipare ogni settimana solo con un disegno tra quelli proposti, con un racconto, oppure con un disegno e un racconto abbinati».

Qui le due opere da scaricare in formato pdf e gli incipit delle storie da continuare fino al 27 aprile, in attesa delle ultime due proposte:

Conservatorio di Milano e Fondazione Arnaldo Pomodoro

Studio Museo Francesco Messina

Qui le opere delle settimene precedenti, ora fuori concorso, ma con cui potete divertirvi:

GAM – Galleria d’Arte Moderna

Palazzo Morando | Costume Moda Immagine

Palazzo Reale

Gipsoteca di Brera

Casa Museo Boschi Di Stefano

Associazione Amici del Monumentale di Milano

Palazzo Moriggia | Museo del Risorgimento

Centro Artistico Alik Cavaliere

MuTeF | Museo del Teatro di Figura

La traccia per CAPOLAVORI dell’opera di Giovanni Segantini “L’angelo della vita” conservata alla GAM, courtesy MuseoCity

 

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25 Aprile 2020
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