opera
1915-1918
categoria | Pittura |
soggetto | Politico/Sociale, Paesaggio, Natura |
tags | carso, grandeguerra, filospinato |
base | 30 cm |
altezza | 30 cm |
profondità | 0 cm |
anno | 2020 |
1915-1918 propone una riflessione interessante sull'uso dei materiali e sulla relazione tra storia e estetica nell'opera. Il fatto che l'artista utilizzi materiali originali recuperati dalla zona del Carso aggiunge un livello di autenticità e di connessione con il contesto storico rappresentato. Il filo spinato pigmentato di rosso evoca immediatamente immagini di guerra e di sofferenza, trasmettendo una forte carica emotiva.
Inoltre, si evidenzia come l'uso di questi materiali non si limiti a una mera rappresentazione del passato, ma sia piuttosto un mezzo per creare una sintesi tra storia e estetica contemporanea. L'artista si appropria di questi elementi, rielaborandoli e trasformandoli in qualcosa di nuovo e di significativo. Questo processo di trasformazione e reinterpretazione conferisce all'opera una potente carica simbolica e una profondità che va oltre la mera rappresentazione storica.
L'opera diventa così un punto di incontro tra passato e presente, tra memoria e creatività artistica, offrendo al pubblico uno spazio di riflessione e di dialogo sulla storia e sulla sua rappresentazione artistica. In definitiva, si cerca di trasmettere una forte drammaticità e di suscitare una profonda empatia nel pubblico, grazie all'uso sapiente dei materiali e alla capacità dell'artista di trasformare la materia in arte.
San Martino del Carso
Di queste case
non e’ rimasto
che qualche
brandello di muro
Di tanti
che mi corrispondevano
non e’ rimasto
neppure tanto
Ma nel cuore
nessuna croce manca
E’ il mio cuore
il paese più straziato
Giuseppe Ungaretti
Inoltre, si evidenzia come l'uso di questi materiali non si limiti a una mera rappresentazione del passato, ma sia piuttosto un mezzo per creare una sintesi tra storia e estetica contemporanea. L'artista si appropria di questi elementi, rielaborandoli e trasformandoli in qualcosa di nuovo e di significativo. Questo processo di trasformazione e reinterpretazione conferisce all'opera una potente carica simbolica e una profondità che va oltre la mera rappresentazione storica.
L'opera diventa così un punto di incontro tra passato e presente, tra memoria e creatività artistica, offrendo al pubblico uno spazio di riflessione e di dialogo sulla storia e sulla sua rappresentazione artistica. In definitiva, si cerca di trasmettere una forte drammaticità e di suscitare una profonda empatia nel pubblico, grazie all'uso sapiente dei materiali e alla capacità dell'artista di trasformare la materia in arte.
San Martino del Carso
Di queste case
non e’ rimasto
che qualche
brandello di muro
Di tanti
che mi corrispondevano
non e’ rimasto
neppure tanto
Ma nel cuore
nessuna croce manca
E’ il mio cuore
il paese più straziato
Giuseppe Ungaretti