opera
Aquarium
| categoria | Installazione |
| soggetto | Astratto |
| tags | installazione, digitiale |
| base | 700 cm |
| altezza | 400 cm |
| profondità | 0 cm |
| anno | 2021 |
AQUARIUM 2021
Come in uno schermo digitale gli elementi si muovono fluttuando, pendono dall’alto, si ergono
dal basso, esplodono come in un rilievo dalla parete. L’artista crea un Aquarium in cui vi sono
sculture con frammenti di tessuti digitali a cui lavora come in una tela con un pennello digitale;
alcune tele che appaiono come ibridi, tra mappature di geolocalizzazione virtuale e sfumato
spray in cui si interviene a macchie piegando e lavorando con il colore diluito, per sottolineare
le venature naturali che si posano e riflettono sul disegno digitale di partenza. Nel video le tele
e i disegni digitali si animano insieme alle fotografie delle tele reali che come in un mosaico si
compongono e si scompongono tra loro.
Sullo sfondo un tessuto in cui la pittura viene diluita digitalmente, da cui fuoriescono sculture come
rilievi che si possono spostare e ricollocare in altri punti, come in un ambiente grafico. I loro colori
imitano la tavolozza del rgb o cmyk, come tasselli o cubi elementari di colori primari, accanto a
loro pendono dall’alto e ci posano sulla tela pittosculture, costituite da gommapiuma e rivestite
di tela dipinta ad olio e spray. Lo zoo di gommapiuma dona all’immaginario digitale un elemento
ludico di riconoscimento anche nelle sue forme astratte che rimandano a piccoli molluschi, nuvole,
elefantini, forme geometriche che possono essere animati o composti come in un gioco interattivo.
Il fondale riflette lo spettatore in uno specchio distorcente, in cui l’immagine si fa fluida, invita ad
avvicinarsi e a scorgere meglio i frammenti di se stesso, attira in un vortice che ci avvolge ogni giorno
con l’universo di internet, i marketplace online, l’era della nuova tecnologia e il paradosso stesso della
sua auto-creazione, trasformando ogni singolo individuo che si riflette nel suo specchio in un demiurgo.
Come in uno schermo digitale gli elementi si muovono fluttuando, pendono dall’alto, si ergono
dal basso, esplodono come in un rilievo dalla parete. L’artista crea un Aquarium in cui vi sono
sculture con frammenti di tessuti digitali a cui lavora come in una tela con un pennello digitale;
alcune tele che appaiono come ibridi, tra mappature di geolocalizzazione virtuale e sfumato
spray in cui si interviene a macchie piegando e lavorando con il colore diluito, per sottolineare
le venature naturali che si posano e riflettono sul disegno digitale di partenza. Nel video le tele
e i disegni digitali si animano insieme alle fotografie delle tele reali che come in un mosaico si
compongono e si scompongono tra loro.
Sullo sfondo un tessuto in cui la pittura viene diluita digitalmente, da cui fuoriescono sculture come
rilievi che si possono spostare e ricollocare in altri punti, come in un ambiente grafico. I loro colori
imitano la tavolozza del rgb o cmyk, come tasselli o cubi elementari di colori primari, accanto a
loro pendono dall’alto e ci posano sulla tela pittosculture, costituite da gommapiuma e rivestite
di tela dipinta ad olio e spray. Lo zoo di gommapiuma dona all’immaginario digitale un elemento
ludico di riconoscimento anche nelle sue forme astratte che rimandano a piccoli molluschi, nuvole,
elefantini, forme geometriche che possono essere animati o composti come in un gioco interattivo.
Il fondale riflette lo spettatore in uno specchio distorcente, in cui l’immagine si fa fluida, invita ad
avvicinarsi e a scorgere meglio i frammenti di se stesso, attira in un vortice che ci avvolge ogni giorno
con l’universo di internet, i marketplace online, l’era della nuova tecnologia e il paradosso stesso della
sua auto-creazione, trasformando ogni singolo individuo che si riflette nel suo specchio in un demiurgo.
