opera
apice bianco
categoria | Fotografia |
soggetto | Astratto |
tags | |
base | 100 cm |
altezza | 67 cm |
profondità | 0 cm |
anno | 2019 |
Iside Calcagnile, apice bianco, 2018, Lambda print on paper, 67 x 100 cm
apice bianco è la fotografia che testimonia l'avvenuta istallazione all’interno del BioParco Dei Frignoli di Fivizzano (MS), nell’estate del 2018. L’albero scelto, a causa della forte struttura verticale e la chioma conica relativamente stretta, è un Abete rosso.
apice bianco mira ad approfondire il rapporto tra le variabili strutturali di crescita proprie e caratteristiche di un albero; circoscrive un campo d’indagine: si confronta con la pianta e l’ambiente circostante.
Se per il fenomeno della “dominanza apicale” la gemma apicale riceve maggiore forza a discapito delle gemme laterali, originando così una crescita ordinata e gerarchica dall’andamento verticale, apice bianco è senza centro, tentativo di una forza disgregata di espandersi. Riconoscere le propaggini oblique senza classificarle e reprimerne la crescita significa, qui, sospendere il giudizio, assumendo una postura che tenta la neutralità.
L'impianto verticale è messo in discussione per lasciare aperte le possibilità di una fisiologia diversa. È un passaggio dissociato, in cui le diramazioni sono segni lontani dal discorso di senso compiuto; una scrittura di direzioni divergenti, stimoli dislocati; una narrazione senza inizio, né fine, un continuo cominciamento.
apice bianco è la fotografia che testimonia l'avvenuta istallazione all’interno del BioParco Dei Frignoli di Fivizzano (MS), nell’estate del 2018. L’albero scelto, a causa della forte struttura verticale e la chioma conica relativamente stretta, è un Abete rosso.
apice bianco mira ad approfondire il rapporto tra le variabili strutturali di crescita proprie e caratteristiche di un albero; circoscrive un campo d’indagine: si confronta con la pianta e l’ambiente circostante.
Se per il fenomeno della “dominanza apicale” la gemma apicale riceve maggiore forza a discapito delle gemme laterali, originando così una crescita ordinata e gerarchica dall’andamento verticale, apice bianco è senza centro, tentativo di una forza disgregata di espandersi. Riconoscere le propaggini oblique senza classificarle e reprimerne la crescita significa, qui, sospendere il giudizio, assumendo una postura che tenta la neutralità.
L'impianto verticale è messo in discussione per lasciare aperte le possibilità di una fisiologia diversa. È un passaggio dissociato, in cui le diramazioni sono segni lontani dal discorso di senso compiuto; una scrittura di direzioni divergenti, stimoli dislocati; una narrazione senza inizio, né fine, un continuo cominciamento.