Data Society

L'immagine mostra un'architettura visiva che fonde elementi urbani, industriali e cartografici, evidenziando un paesaggio di disuguaglianze e sfruttamento. La parte inferiore presenta uno scenario urbano a Nairobi, i lavoratori di un Data Center di un colosso tech hanno costruito delle baraccopoli di fortuna per poter vivere vicino al lavoro. Sullo sfondo invece una cartografia di un giacimento minerario nel Sudafrica. Questa immagine evoca il legame tra il capitalismo digitale e il colonialismo estrattivista, mettendo in evidenza come i data center globali, che alimentano le infrastrutture digitali, dipendano da modelli di sfruttamento socio-ambientale radicati. Nel Sud globale, la costruzione e il mantenimento di data center implicano condizioni lavorative precarie, bassi salari e poca attenzione per il benessere dei lavoratori. Questa realtà si intreccia con le dinamiche dell'industria estrattivista, che fornisce le materie prime essenziali (come rame, litio e nichel) necessarie per la produzione di tecnologie avanzate.
I confini tracciati nella parte superiore sembrano delimitare una mappa di controllo, suggerendo che le disuguaglianze socio-economiche siano guidate da un sistema che privilegia i profitti delle grandi aziende tecnologiche rispetto ai diritti dei lavoratori e alla protezione dell'ambiente. Una narrazione completamente diversa da quella clean e soft dell'Occidente positivista.
Questo intreccio visivo racconta la continua dipendenza delle economie digitali dalle pratiche coloniali estrattive, perpetuando un sistema di disuguaglianze che spinge i costi ambientali e sociali nei margini del Sud globale.