opera
Emilio
categoria | Fotografia |
soggetto | Politico/Sociale, Figura umana, Architettura |
tags | calendari, scrittura, annotazioni, 1954, volpe, emilio, muro, eventi storici, traccia |
base | 240 cm |
altezza | 160 cm |
profondità | 0 cm |
anno | 2020 |
Stampa inkjet 160 x 240 cm,
Testo battuto a macchina su carta marcata naturale 100g 21 x 29,7 cm, Stampa ai sali d’argento su carta Baritata opaca 30,5 x 40,6 cm
Edizione 1/3 +2dpa
Emilio prende vita dall’osservazione di un’abitazione di Porto San Giorgio e deve il suo titolo al nome dell’uomo che lì ha vissuto fin dalla sua nascita. Emilio, dal 1954, ha annotato sulle pareti esterne – scrivendo direttamente sui mattoni – gli eventi per lui più rilevanti. La sua era una manifestazione della memoria individuale, la cui stratificazione contribuisce oltremodo alla memoria collettiva del momento presente. Sulle mura, osservazioni individuali su fenomeni naturali o eventi storici si fanno substrato di un ricordo che diventa patrimonio collettivo.
Un occhio attento e straniato, ingenuo e puro, si rivolge a una realtà che scorre apparentemente uguale a se stessa nel lento fluire della piccola provincia: ininterrottamente, per cinquanta anni, ne ha saputo cogliere il divenire e la sua traccia indelebile, per poi riconsegnarlo ai posteri, scegliendo per sé il ruolo di narratore silenzioso della sua cittadina.
Edizione 1/3 +2dpa
Emilio prende vita dall’osservazione di un’abitazione di Porto San Giorgio e deve il suo titolo al nome dell’uomo che lì ha vissuto fin dalla sua nascita. Emilio, dal 1954, ha annotato sulle pareti esterne – scrivendo direttamente sui mattoni – gli eventi per lui più rilevanti. La sua era una manifestazione della memoria individuale, la cui stratificazione contribuisce oltremodo alla memoria collettiva del momento presente. Sulle mura, osservazioni individuali su fenomeni naturali o eventi storici si fanno substrato di un ricordo che diventa patrimonio collettivo.
Un occhio attento e straniato, ingenuo e puro, si rivolge a una realtà che scorre apparentemente uguale a se stessa nel lento fluire della piccola provincia: ininterrottamente, per cinquanta anni, ne ha saputo cogliere il divenire e la sua traccia indelebile, per poi riconsegnarlo ai posteri, scegliendo per sé il ruolo di narratore silenzioso della sua cittadina.