opera
ET-SERVA
categoria | Installazione |
soggetto | Natura, Architettura |
tags | natura, resilienza, rigenerazione, chiesa, luogo abbandonato, ramo, installazione, decadenza, ritorno, site specific |
base | 350 cm |
altezza | 170 cm |
profondità | 100 cm |
anno | 2020 |
Installazione composta da rami bianchi e fili rossi, sospesa all'interno di una chiesa abbandonata.
« Opere, quindi, come rappresentazioni differenti di un unico racconto, quello di un "Terzo paesaggio" che ibrida l'elemento naturale con quello
umanizzato, ma anche come un tentativo di rilettura e di ricodificazione paradigmatica del concetto di paesaggio e dei fenomeni
territoriali ad esso relativi. In conclusione, continuando a citare Gilles Clement, si potrebbe definire la poetica di Livio Ninni, come
la poetica dello spazio indeciso, non più agito dall'uomo e privo di funzione, quello spazio residuale rifugio per la biodiversità, uno
spazio dinamico, in continua mutazione e sviluppo.» - Testo tratto da RESIDUI #5 di Maria Chiara Wang
« Opere, quindi, come rappresentazioni differenti di un unico racconto, quello di un "Terzo paesaggio" che ibrida l'elemento naturale con quello
umanizzato, ma anche come un tentativo di rilettura e di ricodificazione paradigmatica del concetto di paesaggio e dei fenomeni
territoriali ad esso relativi. In conclusione, continuando a citare Gilles Clement, si potrebbe definire la poetica di Livio Ninni, come
la poetica dello spazio indeciso, non più agito dall'uomo e privo di funzione, quello spazio residuale rifugio per la biodiversità, uno
spazio dinamico, in continua mutazione e sviluppo.» - Testo tratto da RESIDUI #5 di Maria Chiara Wang