opera
ISTANTANEE (t →∞)
categoria | Video |
soggetto | Politico/Sociale, Figura umana |
tags | |
minuti | 21 |
secondi | 15 |
anno | 2016 |
video istallazione, 7 monitor a tubo catodico, video loop, color, no sound
La video installazione “ISTANTANEE (t →∞)" appartiene a una serie di opere che, agendo sul doppio binario della dimensione pubblica e privata, riflette sullo spazio interiore del singolo rapportato al suo vivere in mezzo agli altri.
Il progetto nasce dalla fascinazione per la storia della prima fotografia, quando per scattare un ritratto era necessaria una posa molto lunga e da una serie domande su ciò che mostriamo sulla nostra superficie più visibile: il viso.
Partendo da questi presupposti, si chiede a sette persone di posare di fronte alla macchina fotografica e di offrire il loro migliore sorriso, mantenendolo il più a lungo possibile.
Sul loro viso si sono avvicendate infinite micro-espressioni, passando - in alcuni casi - dal riso al pianto. Gradualmente i volti si sono trasformati in maschere mobili sulle quali, loro malgrado, si proiettano in un continuum fluido tutte espressioni che sfuggono al controllo. La disposizione corale dei monitor in mostra mette in relazione il singolo individuo con la pluralità, mostrando ciascuno racchiuso nel proprio sforzo, pur abitando tutti lo stesso spazio.
ll titolo rimanda allo studio dei limiti in matematica: cosa accade a y se il tempo tende a infinito? Cosa accade se si costringe alla durata un gesto spontaneo e immediato come un sorriso?
La video installazione “ISTANTANEE (t →∞)" appartiene a una serie di opere che, agendo sul doppio binario della dimensione pubblica e privata, riflette sullo spazio interiore del singolo rapportato al suo vivere in mezzo agli altri.
Il progetto nasce dalla fascinazione per la storia della prima fotografia, quando per scattare un ritratto era necessaria una posa molto lunga e da una serie domande su ciò che mostriamo sulla nostra superficie più visibile: il viso.
Partendo da questi presupposti, si chiede a sette persone di posare di fronte alla macchina fotografica e di offrire il loro migliore sorriso, mantenendolo il più a lungo possibile.
Sul loro viso si sono avvicendate infinite micro-espressioni, passando - in alcuni casi - dal riso al pianto. Gradualmente i volti si sono trasformati in maschere mobili sulle quali, loro malgrado, si proiettano in un continuum fluido tutte espressioni che sfuggono al controllo. La disposizione corale dei monitor in mostra mette in relazione il singolo individuo con la pluralità, mostrando ciascuno racchiuso nel proprio sforzo, pur abitando tutti lo stesso spazio.
ll titolo rimanda allo studio dei limiti in matematica: cosa accade a y se il tempo tende a infinito? Cosa accade se si costringe alla durata un gesto spontaneo e immediato come un sorriso?