opera
L’assenza delle parole nella struttura del silenzio
categoria | Installazione |
soggetto | Politico/Sociale, Astratto |
tags | Installazione, geografia, silenzio, parola, simboli preistorici, neon, disegno, mappa, mondo, progresso |
base | 200 cm |
altezza | 110 cm |
profondità | 10 cm |
anno | 2019 |
Carboncino, vinile adesivo in prespaziato e acrilico fosforescente su legno, insegna neon, trasformatore, relé. Edizione 1 + 1 P.A.
L’opera creata per il 20° Premio Cairo, "L’assenza delle parolle nella struttura del silenzio", è una mappa del mondo impressa su un panello di legno dallo sfondo nero, che replica il planisfero sinora più realistico secondo gli studi dell’architetto giapponese Hajime Narukawa. Si tratta di un disegno non convenzionale, dove Luli traccia simboli preistorici con la vernice fluorescente e inserisce un’insegna al neon, che riproduce una formula aritmetica espressione del progresso umano. Inoltre, un dispositivo elettrico disattiva le fonti che illuminano l’opera per intervalli temporalli ciclici, durante i qualli la mappa scompare lasciando visibili solo i segni primordiali. È così che si crea un cortocircuito interattivo e mentale che riflette i mutamenti geografici
Dobbiamo riconoscere che nella società iper-moderna, che culmina con l’informatizzazione della vita sociale, ci troviamo a vivere in una condizione di massa crescente di conoscenze, preferenze e aspettative che sono accelerate nella loro acquisizione e rimozione, senza un effettivo radicamento socio-culturale. La conseguenza, inevitabile, è la messa in discussione della loro possibilità di tramandarsi da una generazione all’altra e di persistere nella loro trasmissione storica. Affatto maldestra come situazione, non vi pare? Eppure il linguaggio è sempre stato qui, fin dall’inizio. La differenza tra allora e adesso non riguarda la raffinatezza, bensì lo spazio: lo spazio in cui esiste e quello che fu immaginato come tale. Emblematica è, in questo senso, "L’assenza delle parole nella struttura del silenzio". Emblematica perché in un’epoca di addomesticazione del vissuto, che poi è un’epoca fortemente rumorosa, abbiamo la fobia del silenzio. Un silenzio che però non è affatto vuoto o mancanza. È anzi ricchezza e ancor più relazione, che si dona in un rapporto con il circostante.
L’opera creata per il 20° Premio Cairo, "L’assenza delle parolle nella struttura del silenzio", è una mappa del mondo impressa su un panello di legno dallo sfondo nero, che replica il planisfero sinora più realistico secondo gli studi dell’architetto giapponese Hajime Narukawa. Si tratta di un disegno non convenzionale, dove Luli traccia simboli preistorici con la vernice fluorescente e inserisce un’insegna al neon, che riproduce una formula aritmetica espressione del progresso umano. Inoltre, un dispositivo elettrico disattiva le fonti che illuminano l’opera per intervalli temporalli ciclici, durante i qualli la mappa scompare lasciando visibili solo i segni primordiali. È così che si crea un cortocircuito interattivo e mentale che riflette i mutamenti geografici
Dobbiamo riconoscere che nella società iper-moderna, che culmina con l’informatizzazione della vita sociale, ci troviamo a vivere in una condizione di massa crescente di conoscenze, preferenze e aspettative che sono accelerate nella loro acquisizione e rimozione, senza un effettivo radicamento socio-culturale. La conseguenza, inevitabile, è la messa in discussione della loro possibilità di tramandarsi da una generazione all’altra e di persistere nella loro trasmissione storica. Affatto maldestra come situazione, non vi pare? Eppure il linguaggio è sempre stato qui, fin dall’inizio. La differenza tra allora e adesso non riguarda la raffinatezza, bensì lo spazio: lo spazio in cui esiste e quello che fu immaginato come tale. Emblematica è, in questo senso, "L’assenza delle parole nella struttura del silenzio". Emblematica perché in un’epoca di addomesticazione del vissuto, che poi è un’epoca fortemente rumorosa, abbiamo la fobia del silenzio. Un silenzio che però non è affatto vuoto o mancanza. È anzi ricchezza e ancor più relazione, che si dona in un rapporto con il circostante.