MNEMOSYNE e LETHE Totem della Memoria e dell’Oblio

opera
MNEMOSYNE e LETHE Totem della Memoria e dell’Oblio
MNEMOSYNE e LETHE Totem della Memoria e dell’Oblio
categoria Scultura
soggetto Politico/Sociale
tags Mito, Vita, Scultura, Astrazione, Filosofia, Metafora, Leggenda
base 170 cm
altezza 200 cm
profondità 140 cm
anno 1996
Strutture in ferro elaborato a fiamma / Pannelli di Paraffina / Radiografie rielaborate / Guanti Plastica / Pigmenti acrilici / Interventi pittorici ad aerografo e grafite.

“…affinché lʼesperienza del dolore, del tormento, delle infinite ingiustizie e dei terribili massacri,
possano divenire una LIMPIDA MEMORIA, per poter finalmente serbare lʼesperienza, lʼunica via
che ci può permettere di non continuare a ripercorrere gli stessi laceranti passi, e che ci assiste
nella scoperta di una VIA NUOVA, di pace e di rispetto reciproco.”
MNEMOSINE_LETHE e gli MNÊMÒN
Gruppo scultoreo composto da un Totem e quattro busti
Materiali: Ferro, Paraffina, Pittura ad aerografo su carta velina, Radiografie elaborate, Pigmenti,
Guanti in plastica.
Quest'opera è nata per commemorare la "Giornata della Memoria" ma nel tempo il mio intento
si è allargato, desiderando celebrare tutte le Memorie, affinché l'esperienza del dolore, del
tormento, delle infinite ingiustizie e dei terribili massacri possano divenire una LIMPIDA
MEMORIA, per poter finalmente serbare l'esperienza, l'unica via che ci può permettere di non
continuare a ripercorrere gli stessi laceranti passi, e che ci assiste nella scoperta di una VIA
NUOVA, di pace e di rispetto reciproco.
Muovendomi dalla fantasia di un mito lontano, quello che ci narra di MNEMOSINE e di LETHE,
quest'opera prende forma utilizzando materia contemporanea e ricordo del passato. La
radiografia si unisce, anzi si fonde con la grafia del dipinto, a rappresentare l'immagine di una
divinità lontana, ma sempre assolutamente attuale, così com'è attuale l'ambivalente altalenare
della nostra tragicità esistenziale.
MNEMOSINE, dea della memoria, la rappresento come giovane donna, il suo corpo è
frammentato ma armonioso. Mnemosine è una figura lieve e luminosa, che vive
inevitabilmente una condizione di osmosi con Lethe, con cui condivide luci, colori e
frammentarietà. La memoria si trasforma, vive di vita propria, grazie anche all'oblio, che
attraverso nascondenti, rimozioni, bagliori, permette ricostruzioni e memorie soggettive,
difficilmente oggettive, mai universali.
LETHE, dea dell'oblio, che apporta confusione e negazione, tenta di manipolare la memoria.
Lethe è rappresentata da tanti frammenti confusi di corpi_radiografie, disposti in modo
anomalo a fornare il suo corpo_oblio.
Gli MNÊMÒN sono collocati ai piedi del Totem di Mnemosine_Lethe e rappresentano la nostra
condizione umana. Diveniamo testimoni attraverso il nostro agire, simboleggiato dal
guanto_mano, che è presente in ognuno di questi busti.
La dualità si unisce, pur mantenendo anche una sua condizione di singolarità, all'interno
(bidimensionalmente) di una situazione tridimensionale. La luce poi, come esaltazione
contemporanea del Barocco, si avvale più che mai della sua capacità di mutare nel tempo,
creando la possibilità di un perenne rinnovarsi dell'opera, che all'interno di una staticità,
assume forme e cromie sempre nuove.
La possibilità del movimento, tramite la luce, di una sequenza di immagini dà, come esito
ultimo, un film che immagazzina al suo interno uno svolgimento temporale, una compressione
dello spazio-tempo a cui noi ormai siamo completamente, e spesso irrimediabilmente,
assuefatti.
Queste opere quindi si fanno materia tangibile, sensibile a qualsivoglia cambiamento luminoso,
come a sottolineare l'ossimoro di "statico scorrere del tempo".
L'altalenante condizione è tra la conservazione della memoria e l'oblio che dimentica.
La cera, come medium di coesione, è materiale estremamente adattabile, opalescente, vivo,
aderente.
La cera congela, ingloba e salda l'immagine che è comunque libera di mutare, grazie alla luce,
che interagisce con la materia. La radiografia ci dona una cruda visione di un'intima corporeità che da tempo immemorabile
era data ai posteri, reperto ultimo di sé, memoria ed oblio.
©mirellasannazzaro
artista
Mirella Sannazzaro
Artista, Macello
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