Non ci interessano i fatti, ma le parole

opera
Non ci interessano i fatti, ma le parole
Non ci interessano i fatti, ma le parole
categoria Installazione
soggetto Politico/Sociale
tags #semiotics, #feminism, #corpoindividuale, #politica, #media, #journalism, #adveritising, #70s, #umbertoeco
base 100 cm
altezza 100 cm
profondità 0 cm
anno 2022
Stampa adesiva su seta misure 90 x 100cm e 67 x 91cm, gruccia in legno e asta di legno 100cm.
Un prontuario di campagna elettorale di Umberto Eco e un advertising pubblicitario estrapolati dal settimanale mensile L'uno Anno 1 - N.2 del Giugno 1976.
Per Eco "in una società in cui le parole sono usate anzitutto nel loro valore emotivo, gli uomini non sono liberi. Sono schiavi spesso per opera del demagogo che sa usare con astuzia i valori connotativi delle parole".
Nella prima stampa della serie “Non ci interessano i fatti, ma le parole” titolo che cita l’autore, con l’articolo FATEVELA DA SOLI emerge a caratteri pieni l’intenzione di Eco: un canzonatorio prontuario di campagna elettorale per candidati politicamente inesperti e per chi non ha tempo di ascoltarli. Eco propone un kit di discorso elettorale attraverso frasi che si possono comporre a proprio piacimento come una filastrocca, un gioco dell’oca, un do ti yourself che dimostra efficacemente come le parole sappiano mascherare i fatti, la verità o meglio, l’illusione della verità che molti discorsi dei media, dei privati, dei politici alimentano e rafforzano.

Nella seconda stampa è presente lo slogan pubblicitario di un rilevatore di concepimento risalente al giugno 1976, due anni prima che venisse approvata in Italia la legge 194 del 22 maggio 1978.
Riportare alla luce uno slogan simile per me è fondamentale per ribadire l’importanza e la tutela della legge 194 per il diritto all’aborto per le donne, una legge che in Italia e nel mondo tutt’ora suscita elementi di discussione come ad esempio l’alta percentuale di obiettori di coscienza. Per questo motivo occorre che venga opportunamente vigilata per non mettere in pericolo i diritti civili delle donne.
Riesumare uno slogan con delle connotazioni ambigue e occultanti è per me un invito a non abbassare la guardia a tutela dei nostri diritti, è un’occasione per ribadire ancora una volta che “il personale è politico”.
artista
Roberta Passaro
Artista, Napoli
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