opera
Artemis
categoria | Installazione |
soggetto | Astratto, Natura, Paesaggio |
tags | specchio, astratto, mirror, specchiante, virtuale, artemis, luna |
base | 140 cm |
altezza | 180 cm |
profondità | 0 cm |
anno | 2023 |
Artemis e’ il progetto espositivo di Spazio15 con un’installazione site specific di Mattia Sugamiele (Erice, 1984).
Il titolo della mostra proviene dalle spedizioni che, entro il prossimo 2030, serviranno a costruire i primi insediamenti dell’uomo sulla Luna. Artemis e’ anche la dea greca, sorella di Apollo, al quale sono stati dedicati proprio i primi passi lunari.
A partire da questa suggestione, l’installazione di Mattia Sugamiele si ispira all’evocazione di un paesaggio in un futuro distopico, un portale di una dimensione e un pianeta nuovo, che accompagna tutto il percorso della mostra.
Le opere esposte sono di origine digitale: Sugamiele presenta delle sculture e dei rilievi di oggetti tridimensionali elaborati al computer, riproposti come forme fisiche e soffici.
e reale, proprio come le nostre vite contemporanee che vivono a meta’, tra momenti con- nessi e fisici. Anche la realta’ diventa sempre piu’ complessa da decodificare, con l’avvento delle applicazioni open source dell’intelligenza artificiale e la produzione diffusa di imma- gini e di testi generativi, che manipolano e danno forma a nuovi paradigmi di percezione, giudizio ed estetica.
Nel mondo digitale le forme e gli oggetti tendono a smaterializzarsi, a fondersi, ad archiviarsi per diventare impalpabili, mentre le opere di Sugamiele vivono il paradosso di una restituzione fisica, soffice, ed ibrida, non puramente virtuale.
Artemis riflette questo universo eterogeneo, in un’installazione specchiante che diventa spazio di interrogazione sul rapporto tra l’umanita’ e la tecnologia, dialogo di creazione, avversita’ e continua trasformazione.
Il titolo della mostra proviene dalle spedizioni che, entro il prossimo 2030, serviranno a costruire i primi insediamenti dell’uomo sulla Luna. Artemis e’ anche la dea greca, sorella di Apollo, al quale sono stati dedicati proprio i primi passi lunari.
A partire da questa suggestione, l’installazione di Mattia Sugamiele si ispira all’evocazione di un paesaggio in un futuro distopico, un portale di una dimensione e un pianeta nuovo, che accompagna tutto il percorso della mostra.
Le opere esposte sono di origine digitale: Sugamiele presenta delle sculture e dei rilievi di oggetti tridimensionali elaborati al computer, riproposti come forme fisiche e soffici.
e reale, proprio come le nostre vite contemporanee che vivono a meta’, tra momenti con- nessi e fisici. Anche la realta’ diventa sempre piu’ complessa da decodificare, con l’avvento delle applicazioni open source dell’intelligenza artificiale e la produzione diffusa di imma- gini e di testi generativi, che manipolano e danno forma a nuovi paradigmi di percezione, giudizio ed estetica.
Nel mondo digitale le forme e gli oggetti tendono a smaterializzarsi, a fondersi, ad archiviarsi per diventare impalpabili, mentre le opere di Sugamiele vivono il paradosso di una restituzione fisica, soffice, ed ibrida, non puramente virtuale.
Artemis riflette questo universo eterogeneo, in un’installazione specchiante che diventa spazio di interrogazione sul rapporto tra l’umanita’ e la tecnologia, dialogo di creazione, avversita’ e continua trasformazione.