opera
Plastic Sea
categoria | Installazione |
soggetto | Politico/Sociale |
tags | MishMashFestival, PlasticReuse, NatureAndArt, ArtInstallation, PlasticWasteArt, SocialCommentary , ContemporaryArt, ArtisticNarratives, PlasticArt, RecycledArt, EnvironmentalArt, ArtFromWaste, MaterialRevolution, ArtisticEvolution, SocialReflections, NuucoArtistry, ArtistInsights, SocioPoliticalArt, PlasticRecycling, ArtForChange |
base | 500 cm |
altezza | 200 cm |
profondità | 700 cm |
anno | 2017 |
Plastica raccolta e assemblata. Video Disponibile per comunicazione
Il linguaggio dell’arte dell’ultimo secolo è stato completamente rivoluzionato dall’introduzione e dalla sperimentazione dei materiali di scarto, usati come nuovi e potenti medium artistici. È la materia stessa a diventare arte e a far discutere di sé, caricandosi di simboli e significati intrinseci, riacquisendo una nuova identità per raccontare fatti sociali, politici ed interpretare il nostro tempo.
Nuuco, nato a Messina e madrileno di adozione, è un artista da sempre impegnato ad osservare I fenomeni sociali indagandone, con audacia, le cause e gli effetti secondari, utilizzando come mezzo espressivo proprio la materia e quegli oggetti distrutti dal tempo o dalla natura. Ogni suo lavoro ha una storia, una sua anima, intessuta di riflessioni che possono essere semplici o articolate, ma comunque impossibili da circoscrivere nella loro completezza, poiché sempre in continua evoluzione. Tale processo di riutilizzo assume la forma di un ciclo quasi perfetto, con il minimo impatto ambientale ed in equilibrio di convivenza con la Natura.
Al contrario la plastica dispersa, non riciclata e accumulata in enormi quantità, genera un rapporto di conflitto con l’ambiente, alterandone l’equilibrio. I pesanti blocchi di plastica, odierno elemento contaminante e dissacrante, si ergono come contraltare alle poderose mura antiche del Castello, in un dialogo stridente. Questi cumuli sono gli avanzi di una società malata e proiettano in uno scenario suggestivo di un futuro distopico, ormai molto vicino. Per il progetto Unseen ideato per il Mish Mash Festival 2019, balle di rifiuti di plastica sono utilizzate per la realizzazione di una installazione artistica posta all'esterno del Castello di Milazzo, che interferisce con prepotenza sull'ambiente storico e naturalistico, per disequilibrare l'estetica del luogo e stimolare lo spettatore ad una autocritica sull'utilizzo della plastica.
L’installazione evoca concettualmente il profondo legame esistente tra l’Uomo e l’inanimato (la plastica) e l’inanimato con la Natura. Il materiale utilizzato dall’artista, plastica compattata in blocchi, inizialmente svolgeva una specifica funzione nel sistema “civilizzato” e, dopo aver perso ogni sua caratteristica iniziale e quindi spogliata di qualsiasi utilità, è pronta per essere riciclata e restituita all’uomo sotto una forma alternativa.
MOSE PREVITI
Il linguaggio dell’arte dell’ultimo secolo è stato completamente rivoluzionato dall’introduzione e dalla sperimentazione dei materiali di scarto, usati come nuovi e potenti medium artistici. È la materia stessa a diventare arte e a far discutere di sé, caricandosi di simboli e significati intrinseci, riacquisendo una nuova identità per raccontare fatti sociali, politici ed interpretare il nostro tempo.
Nuuco, nato a Messina e madrileno di adozione, è un artista da sempre impegnato ad osservare I fenomeni sociali indagandone, con audacia, le cause e gli effetti secondari, utilizzando come mezzo espressivo proprio la materia e quegli oggetti distrutti dal tempo o dalla natura. Ogni suo lavoro ha una storia, una sua anima, intessuta di riflessioni che possono essere semplici o articolate, ma comunque impossibili da circoscrivere nella loro completezza, poiché sempre in continua evoluzione. Tale processo di riutilizzo assume la forma di un ciclo quasi perfetto, con il minimo impatto ambientale ed in equilibrio di convivenza con la Natura.
Al contrario la plastica dispersa, non riciclata e accumulata in enormi quantità, genera un rapporto di conflitto con l’ambiente, alterandone l’equilibrio. I pesanti blocchi di plastica, odierno elemento contaminante e dissacrante, si ergono come contraltare alle poderose mura antiche del Castello, in un dialogo stridente. Questi cumuli sono gli avanzi di una società malata e proiettano in uno scenario suggestivo di un futuro distopico, ormai molto vicino. Per il progetto Unseen ideato per il Mish Mash Festival 2019, balle di rifiuti di plastica sono utilizzate per la realizzazione di una installazione artistica posta all'esterno del Castello di Milazzo, che interferisce con prepotenza sull'ambiente storico e naturalistico, per disequilibrare l'estetica del luogo e stimolare lo spettatore ad una autocritica sull'utilizzo della plastica.
L’installazione evoca concettualmente il profondo legame esistente tra l’Uomo e l’inanimato (la plastica) e l’inanimato con la Natura. Il materiale utilizzato dall’artista, plastica compattata in blocchi, inizialmente svolgeva una specifica funzione nel sistema “civilizzato” e, dopo aver perso ogni sua caratteristica iniziale e quindi spogliata di qualsiasi utilità, è pronta per essere riciclata e restituita all’uomo sotto una forma alternativa.
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