MALACARNE

Performer, Scultore, Video artista
Napoli
Foto del profilo di MALACARNE

transmutazioni

Un composto di sensazioni concentrate in blocchi compatti, atti poetici per spalancare gli occhi, le menti e i cuori al di là del bello e del brutto, produzione di una viseità non rappresentativa, irregolare, disturbante, che guarda da lontano al cubismo, che ad uno sguardo superficiale profuma d'assurdo, dove il sogno o il delirio guidano il lavoro delle mie mani.... questo è transmutazioni.
tecnica: assemblaggio - oggetti scultura; opere uniche; materiali vari.

LA BIONDINA ( viso con occhio di vetro) – Perversa visione, asincronia visuale, corpo impossibile.... come si fa a non amarla, a non sorridere con lei?
(pietra bianca, portalampada di metallo, barattolo di vetro, pietre, spugna tonda, rete metallo, biglia di vetro, pallina viola, fili gialli intrecciati, corda rossa, cono di plastica con bordo, chiodi arrugginiti, fuoco. Misure: 24 x 18 x 36 h. - 2024)

UMANO POST-UMANO – È un mondo violento, tossico, malvagio e l'umano è violenza e morte. Aggiungo gli occhialini alla Rank Xerox e le zampe di gallina come mutazione impossibile.
(pietra bianca, occhialini da nuotatore, tappi di sughero, rete metallica, chiodi a L, perno stringi tubo, cubo di legno bruciato, tre pezzi di legno bruciati di una vecchia sedia, tre zampe di gallina, ceralacca, filo di ferro, fuoco. Misure: 16 x 27 x 54 h. - 2024)

I MIEI OCCHI SONO SEMPRE PIÚ SCURI – Nel viaggio che facciamo gli occhi scavano un rifugio dove proteggersi mentre i colpi subiti si fissano nella pelle. Non si torna indietro.
(legno, pietra bianca,asta di ferro filettata, due guarnizioni nere, chiodi e viti arrugginite, fuoco.
Misure: 14 x 17 x 40 h. - 2023)

TESTA CHE RIDE DI NOI – Una testa sospesa nel vuoto e il corpo sparito. Solo testa e cervello? Il prossimo umano sarà questo?
(pietra bianca, rete metallica, legno sagomato e bruciato, tubo di metallo piegato, calco dentale, filo di ferro, manopola nera, portalampada, viti e chiodi, fuoco. Misure: 5 x 35 x 31 h. - 2024)

LA DONNA ALBERO - Un corpo di femmina, la donna albero, una Dafne già mutata. Le ho ricomposto le parti della femmina e quando la guardo mi sorride.
(ramo, 4 palline di legno, pomello giallo, rete metallica, gancio di ottone, vaso colorato, pietre, piante. Misure: 40 x 8 x 75 h. - 2024)

L'UOMO LIBELLULA – L'uomo libellula è totemico, una scultura Maya, un dio Azteco e ha i colori delle api legnaiole che vivono sul terrazzo di casa Malacarne.
(cubo di legno, tronchetto di legno con nodi e tagli speculari, striscia di plastica, tubo ramato, ceralacca, ventaglio, fuoco. Misure: 6 x 38 x 45 h. - 2024)

FEMMINA BIFRONTE SU RUOTE – Una femmina. Una strada segreta già segnata dagli antenati. Ha due volti: impossibile misurarne le proprietà. Con amore e ironia.
(blocco di legno con fori, 2 ruote, una rosa di plastica rossa, chiave, rete metallica, tubo di plastica, due guarnizioni, ceralacca, ferro, due chiodi, fuoco. Misure: 25,5 x 8 x 22 h. - 2024)

IL BIANCO ED IL NERO - Non sono il bianco e non sono il nero. Sono tutto ciò che c'è tra il bianco e il nero. Infiniti colori e possibili abissi.
(pietra bianca, oggetti vari a formare i volti dei miei demoni. Misure: 16,5 (13) x 13 (6) x 19,5 h. - 2022)

L'APPARENZA INGANNA - Mostri assetati di sangue. Sono altro da noi? Siamo veramente sicuri che non ci riguardino per niente? Che non ci sia una profonda, sconvolgente somiglianza?
(tronco di legno, ceralacca, filo di nailon, chiave, chiodi arrugginiti, rete metallica, schegge di vetro, cono di metallo, vaso terracotta con spago e tralci di vite, pietre, fuoco. Misure: 18 x 25 x 48 h. - 2024)
Una specie di autobiografia
Non si rappresenta, si genera e si percorre.

Sono di Napoli, vivo davanti al mare e il fuoco scorre sotto i miei piedi.
I miei studi non hanno riguardato l'arte. Io sono la mia arte.
Tutto ciò che ho prodotto, nel teatro come nei video, negli happening e nelle installazioni è dipeso esclusivamente dalla potenza del mio desiderio e se con il teatro e i video mi sono sempre esposto, crudelmente e contro la mia natura intimista e silenziosa, al giudizio di chiunque, i miei oggetti scultura sono la mia anima segreta e inafferrabile, non giudicabile.
Io non creo, io produco atti poetici cioè oggetti scultura nei quali riverso, in totale libertà espressiva, un furioso sentimento di vita.
Autodidatta della vita come dell'arte, sono “colui che impara dalle cose”.
Sono il chiodo e la colla, la tela e il colore,
sono lo spago e il filo di ferro, il trapano e il martello,
sono la vite e il giravite e sono il fuoco che scrive sugli oggetti.
Ho lasciato la creazione agli dei ormai morti per diventare utensile, strumento per la trasformazione della materia, necessario alla sua transmutazione.
Nella reciproca necessità di trasformazione ci completiamo.
Sono la pietra e l'albero, il cyborg con le ruote,
sono i chiodi piantati nella testa,
sono il bianco e il nero,
sono il post umano e il pollo d'allevamento.
È questo il modo di sentirmi Universo, come fosse casa.
 
Malacarne è un processo, lento e faticoso, una vita non ancora compiuta.
Malacarne è il nome che ho scelto per chiamare questa potenza, questo desiderio.
 
Dal 1995, in contemporanea con il teatro, i video, i piaceri e le piccole cose della vita, Malacarne ha iniziato la produzione di lampade, orologi, oggetti scultura, installazioni e ritratti lavorati con la vernice spray delle bombolette.

L'happening “lettura in cuffia - la voce d'ombra” (in produzione dal 2000 a tutt'oggi), è stata inserita nel primo Rapporto sulla promozione della lettura in Italia pubblicato nel mese di marzo dell'anno 2013 a cura dell'Associazione Forum del libro su incarico del Dipartimento per l'informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
L'opera video “il mio nome è P.” viene presentato all'Istituto Francese Grenoble di Napoli nell'ambito del
festival “O' CURT” ed. 2005, in un seminario dal titolo Piccola storia del video teatro italiano curato dal prof. Alfonso Amendola dell'Università di Salerno.
TODKÜSSEN - baciare a morte - la I° parte del video è stata premiata come una delle dieci migliori opere d'arte selezionate dal Festival Internazionale VISIONARIA di Siena - ed. 2006. L'opera è stata inserita in una mostra dedicata alla video arte dal titolo “VISIONART” appositamente allestita presso il Palazzo Appiani di Piombino, dal 18 al 25 Novembre 2006.
Nell'anno 2007 la nostra piccola compagnia teatrale ha collaborato con la Compagnia Andrea Saggiomo alla realizzazione dello spettacolo “Canti di Maldoror”. L'opera è risultata vincitrice del concorso Nuove Sensibilità, curato dal Nuovo Teatro Nuovo di Napoli, nell'ambito della prima edizione nazionale di Teatro Festival Italia.
Il cortometraggio “WHY” riceve nell'anno 2011 la segnalazione di filmaker di qualità dal Pistoia Film Festival. Nel 2012 viene proiettato dal canale 143 di SKY nel programma Short Movie.
Del corpo dell'artista: macchine, ritratti ed installazioni” - personale con occupazione non abusiva di giardino e villa privata - Posillipo, Napoli - ottobre 2021.
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ideato e organizzato da exibartlab srl,
Via Placido Zurla 49b, 00176 Roma - Italy
 
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