Paper (Pagina Di Cenere) – Senza Titolo

opera
Paper (Pagina Di Cenere) – Senza Titolo
Paper (Pagina Di Cenere) – Senza Titolo
categoria Installazione
soggetto Astratto, Politico/Sociale
tags #installation #conceptualart, #painting #
base 20 cm
altezza 28 cm
profondità 0 cm
anno 2019
Primo frammento di origine familiare appartenente alla serie dei "Papers" o "Pagine di Cenere".
Il lavoro appartiene ad un ciclo delineato nel corso degli ultimi due anni (corrispondenti al passaggio dal mio percorso triennale in accademia a Verona al biennio, attualmente da me frequentato a Brera, dal nome di "Papers (Pagine Di Cenere)".
La serie costituisce il punto d’approdo (e di riavvio) per quanto riguarda un’indagine più ampia avviata al termine del percorso triennale in accademia, e che sotto questo nome riunisce effimere testimonianze di memoria individuale e privata, le quali vengono sottoposte a stratificazione intermediale tramite l’apporto di cera, combustione e pigmento ad olio (che ne diviene in tal modo catalizzatore) come nei primi lavori ad acetato.
Un elemento, quello della trasparenza introdotta da tale materiale, che si esplica in una pratica di de-personificazione e, conseguentemente, sparizione delle identità ritratte, di cui soltanto i tratti fondamentali vengono impressi su quello che diviene il falso di un object trouvé: matrice ospitante un processo di progressivo recupero a ritroso delle memorie familiari tramandatemi da mia madre, e di cui le possibilità memorative si esauriscono con la sua nascita.
Questa pratica è portata avanti fino ad esaurimento delle sue possibilità, sottoponendo le stesse a sigillo tramite il depositarsi precipitando (dripping) della cera su di esse, le quali si fanno ombra cristallizzata .
Tale negazione assume così la valenza di copertura protettiva, (rap)presentazione che debba necessariamente passare attraverso la frammentazione e deflagrazione dell’immagine condotta tramite la fiamma di una candela e supportata dalla gamma tonale, che attraverso la sua medesima de-costruzione attribuisce nuova dignità all’intensità cromatica del documento originale.
Il processo appena descritto si cristallizza inoltre nel costituirsi di un doppio livello di significazione e d’origine della traccia fotografica di base, in bilico tra memoria familiare (e pertanto domestica) e la sfera pubblica e collettivo quanto apparentemente anonima cui rimanda il materiale stampato su cartolina e destinato a spedizioni postali (ormai divenute sparizione).
Una proiezione pertanto, indice del tentativo (sia pur nella consapevolezza di come sia inevitabile un fallimento), di far confluire i due ambiti l’uno nell’altro, e di preservare il reperto dall’azione dispersiva del tempo, facendo sì che esso divenga eredità appartenente non più unicamente al singolo individuo, ma bensì all’intera umanità, sulla base di un’azione artistica prossima all’installazione (e paragonabile ad una forma di scrittura che origini dalle sue stesse ceneri, piuttosto che ad un costruire fondato sulle macerie).
Ciò che rimane del lavoro costituisce un lacerto, lascito anonimo, senza titolo, appartenente ad un immaginario collettivo, un ambito di cui la necessità di riappropriazione si fa oggi più che mai attuale, ed al cui interno chiunque sia portato a specchiarsi, vedendo legittimata la propria unicità in quanto esistente, seppur in un’accezione partecipata e relazionale.
Tecnica mista (olio, cera e combustione su film di acetato sovrapposto a stampa fotografica).
Pezzo unico.
artista
Per(e)sistenza Di Frammenti PDF
Artista, Venezia
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