L'Araba Fenice
L'opera simboleggia la rinascita dalle proprie ceneri come l'antico uccello mitologico che risorgeva dalle proprie ceneri dopo la morte. Quest'opera è particolarmente cara all'artista poiché rappresenta la sua capacità di resilienza, cioè la capacità di far fronte in maniera positiva alle avversità della vita, coltivando le risorse che si trovano nella sua mente e nella sua anima. L'idea è nata dopo l'esperienza di un dolore profondo, alla scoperta fatta dall'artista, che una delle proprie opere, facente parte di un museo locale, per incuria era andata distrutta, senza che l'evento le fosse comunicato. L'artista ha sperimentato una gravissima perdita e un dolore profondo che ha superato solo con la realizzazione di un'opera che ne raccontasse la storia. In questo modo l'opera distrutta è risorta e con lei anche la forza di andare avanti. L'opera sublima la perdita in modo catartico, è una personificazione dell'araba fenice, i capelli rappresentati come rami secchi, carbonizzati, evidenziano la morte sperimentata, mentre il germoglio posto sulla spalla della figura, rappresenta la resurrezione. La palla di piombo ai piedi della figura rappresenta la prigionia dello stato in cui si trova l'artista, condannata a morire e rinascere, in un sogno di libertà espressiva, per tutta la sua esistenza, sperimentando un' immensa libertà di pensiero reale a cui corrisponde un' utopica libertà fisica. Nonostante le dimensioni notevoli, l'opera di modellazione è stata realizzata in poco tempo sotto la spinta creatrice e la volontà di rinascita.
Ho conseguito il Diploma di Maestro D’Arte presso l’Istituto D’Arte di Firenze e la Laurea in lingue presso l’Ateneo di Palermo.
Gli studi linguistici mi hanno agevolata nei contatti con gli ambienti artistici di altri Paese, durante il soggiorno fiorentino ho ampliato le mie conoscenze nel campo dell’arte assecondando la tendenza, manifestatasi sin da giovanissima, verso la grafica e la scultura in terracotta.
Sono cresciuta a S. Stefano di Camastra, centro noto per la lavorazione della ceramica, ho fruito anche della scuola di mio padre, lo scultore Rosario RAFFAELE (discepolo del maestro Onofrio Martinelli all’Accademia di Belle Arti di Firenze), dal quale ho appreso i segreti tecnici della terracotta.
Successivamente ho esteso le mie esperienze operative alla scultura in legno e pietra.
Dal 1986 agli anni ’90 ho fatto parte del C.I.P.R.A. –S.I.S.A. (Centro Italiano Promozione Rassegne d’Arte- sez. Internazionale scultori associati).
Attualmente sono impegnata nella realizzazione di istallazioni, sperimentando l'associazione di diversi materiali naturali o ecosostenibili, sculture a tuttotondo e a rilievo di varie dimensioni, tra cui quelle monumentali.
Nella materia , dove tutto finisce e tutto ricomincia, riconosco l’universo di una creazione ciclica che si serve dell’argilla, simbolo plasmatore all’origine della vita, celebrato nei miti di molte culture. I frammenti di figurativo di cui mi servo,fungono da punto di partenza e strumento d’indagine, la dimensione esplorata evade il reale per dare forma a sensazioni ed intuizioni dell’immaginario, da sempre percepite, ma mai coscientemente acquisite. Mi sento una Voyeuse del mondo fenomenico e sociale a cui sembro a volte non appartenere e una sacerdotessa dell’Arte “ pura”, mi definisco un'artista pura, non scendo a compromessi,il mio scopo è quello di fornire a tutti un codice comunicativo che apra un varco nella foresta simbolica che riveste ogni mia creatura, un “filo di Arianna” per chi volesse districarsi nel dedalo labirintico del Caos. Le mie opere, alcune delle quali vera e propria sfida dal punto di vista tecnico, rappresentano l’ordine e la tappa finale di una corsa contro il tempo e contro la disintegrazione dei punti di riferimento dello spirito e della personalità. Dalla follia alla sublimazione, dall’annientamento alla rinascita.
Gli studi linguistici mi hanno agevolata nei contatti con gli ambienti artistici di altri Paese, durante il soggiorno fiorentino ho ampliato le mie conoscenze nel campo dell’arte assecondando la tendenza, manifestatasi sin da giovanissima, verso la grafica e la scultura in terracotta.
Sono cresciuta a S. Stefano di Camastra, centro noto per la lavorazione della ceramica, ho fruito anche della scuola di mio padre, lo scultore Rosario RAFFAELE (discepolo del maestro Onofrio Martinelli all’Accademia di Belle Arti di Firenze), dal quale ho appreso i segreti tecnici della terracotta.
Successivamente ho esteso le mie esperienze operative alla scultura in legno e pietra.
Dal 1986 agli anni ’90 ho fatto parte del C.I.P.R.A. –S.I.S.A. (Centro Italiano Promozione Rassegne d’Arte- sez. Internazionale scultori associati).
Attualmente sono impegnata nella realizzazione di istallazioni, sperimentando l'associazione di diversi materiali naturali o ecosostenibili, sculture a tuttotondo e a rilievo di varie dimensioni, tra cui quelle monumentali.
Nella materia , dove tutto finisce e tutto ricomincia, riconosco l’universo di una creazione ciclica che si serve dell’argilla, simbolo plasmatore all’origine della vita, celebrato nei miti di molte culture. I frammenti di figurativo di cui mi servo,fungono da punto di partenza e strumento d’indagine, la dimensione esplorata evade il reale per dare forma a sensazioni ed intuizioni dell’immaginario, da sempre percepite, ma mai coscientemente acquisite. Mi sento una Voyeuse del mondo fenomenico e sociale a cui sembro a volte non appartenere e una sacerdotessa dell’Arte “ pura”, mi definisco un'artista pura, non scendo a compromessi,il mio scopo è quello di fornire a tutti un codice comunicativo che apra un varco nella foresta simbolica che riveste ogni mia creatura, un “filo di Arianna” per chi volesse districarsi nel dedalo labirintico del Caos. Le mie opere, alcune delle quali vera e propria sfida dal punto di vista tecnico, rappresentano l’ordine e la tappa finale di una corsa contro il tempo e contro la disintegrazione dei punti di riferimento dello spirito e della personalità. Dalla follia alla sublimazione, dall’annientamento alla rinascita.