Idee30 Dic 2025
Progetto artistico, la Grande Guerra sul fonte dell'Isonzo, il Sentiero della Pace-Pod Miru, in occasione di GO! 2025 Capitale Europea della Cultura
Sentiero della Pace-Pod Miru
La Grande Guerra sul fonte dell'Isonzo, il Sentiero della Pace-Pod Miru, in occasione di GO! 2025 Capitale Europea della Cultura
Andrea ha partecipato a numerose collettive d’arte facendosi conoscere e riscuotendo molto successo a livello nazionale. Il suo percorso artistico é legato a due figure importanti dell’arte goriziana Cesare Mocchiutti e Mario di lorio, rispettivamente insegnante e compagno di classe. Due figure che hanno segnato l’arte isontina degli anni ottanta influenzando con il loro carattere forte e dominante molti artisti del territorio. Il tema che egli affronta negli ultimi lavori è quello della Grande Guerra. L’obiettivo é quello di raccontare attraverso i propri occhi la drammaticità di questo evento umanitario che ha coinvolto tantissime persone. Con questo conflitto si parla per la prima volta di guerra totale in quanto non si combatte solo al fronte e nelle trincee ma vengono coinvolti anche i civili. Il contrario della guerra diceva qualcuno non é la pace ma il dialogo. E chi meglio di un artista può raccontare questo dialogo, esprimendo attraverso le proprie opere un pensiero. L’arte diventa un mezzo per interpretare il pensiero dell’uomo. Gli strumenti messi a disposizione dall’arte contemporanea possono addentrarsi anche in tematiche cruente come queste. Numerosi sono stati in passato gli artisti che hanno raccontato la guerra, artisti convocati a corte per evocare battaglie, trattati, incoronazioni, come Velazquez, Rembrandt ma dopo Canova divenne più difficile convincere un artista a mettersi al servizio del potere e già alcuni di loro avevano preso posizione contro i vecchi regimi. Mai come nel 900 l’arte ha potuto esprimersi anche sotto forma di denuncia, diventando un percorso volto a sottolineare la ricchezza, e l’energia di idee molto impegnate. Le opere esprimono molto drammaticità soprattutto per l’uso dei materiali con le quali sono state create. I materiali sono originali recuperati da quelli che il Carso ancora ci fa trovare. Pezzi di trincea, filo spinato, polvere di ruggine, scritte. Ed’é per questo uso di materiali originali, anche se poi rielaborati, che le sue opere acquistano maggior forza. Questo utilizzo di materiali in realtà non esprime né presente né passato. L’opera diventa una sintesi di dialogo tra storia e l’estetica. L’artista interviene facendola propria