Federica Gonnelli

Artista
Firenze
Foto del profilo di Federica Gonnelli

COME ISOLATE NUBI

COME ISOLATE NUBI+

LOUISE & HERBERT

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Federica Gonnelli è nata a Firenze, città nella quale ha frequentato il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti. Vive e lavora tra Firenze e Prato, dove dal giugno 2011 ha aperto lo studio “InCUBOAzione”. Dal 2001 ha partecipato a mostre personali, collettive e concorsi. Nel 2006 ha conseguito la laurea, con tesi dal titolo “L’Arte & L’Abito”. Nel 2013 ha conseguito la specializzazione in Arti Visive e Nuovi Linguaggi Espressivi, con tesi dal titolo “Videoinstallazioni tra Corpo-Spazio-Tempo”.

 

La sua ricerca ruota attorno a tre capisaldi e al rapporto che si stabilisce tra essi: corpo, spazio e tempo. Dai qui si sviluppano, rispettivamente, altre tre importanti indagini circa identità, confini e memoria. Le sue opere si propongono all’osservatore come dispositivi visivi e/o di collegamento attraverso i quali guardare con nuovi occhi o per la prima volta e riflettere, soglie e confini tra esterno e interno, tra generale e biografico da attraversare e attraverso cui interagire con il mondo che lo circonda, che ci circonda. Il racconto traslato attraverso la sua personale esperienza, nelle opere e installazioni, diventa un dispositivo per vedere il mondo intorno a noi.

 

Il confine caratterizza la sua ricerca nei materiali e nei temi, al limite tra le discipline delle arti visive. Il confine è un protagonista costante delle sue opere, mediante l’utilizzo del velo d’organza e della fotografia a doppia esposizione. Non si tratta di semplici supporti o scelte tecniche, ma si tratta di due determinanti mezzi espressivi che concorrono nel significato dell’opera. Ogni fotografia a doppia esposizione, come ogni velo, mostra, racconta qualcosa di diverso, ma allo stesso tempo impone uno slancio agli osservatori che vogliono scoprire cosa vi si cela dentro, dietro. Oltre il confine. In ogni sovrapposizione materiale o fotografica di immagini, ridisegna i confini. Rielaborazione che parte dai confini, dalla definizione e riconoscibilità della sua stessa identità, mettendo discussione se stessa e quel rapporto tra contenuto e contenitore, che ha caratterizzato da sempre il suo percorso. Allo stesso modo ridisegna i luoghi e gli spazi abbattendo la linea di confine tra dentro e fuori, sopra e sotto, alto e basso, natura e artificio, virtuale e reale, vita e morte, materia e spirito. Nascono in questo modo paradossi. L’impossibile diventa visibile, facendo sorgere altri mondi dei quali dimenticare i confini, in un momento storico nel quale, invece, si vogliono costruire e ricostruire nuovi e vecchi confini.

 

La volontà di superare i confini prestabiliti tra le varie discipline delle arti, ha portato Federica ad ampliare i suoi progetti e ad affiancare alla realizzazione delle opere tridimensionali: performance, suoni, video proiezioni, installazioni e videoinstallazioni. Il suo lavoro permette una molteplice stratificazione di materiali e di interpretazioni che, di volta in volta, privilegiano diverse componenti costitutive. Si può esaminare un'opera dal punto di vista dei materiali utilizzati, soprattutto tessuti e organza, ma anche dal punto di vista dell'immagine, o del rapporto tra questa e linguaggio. Ogni percorso interpretativo finisce per supporne un altro, così che non possa mai dirsi completamente esaurita la lettura. Il senso dell'opera d'arte, è nella stratificazione di trasparenze: la “densità” di un'opera deve consentire di intravedere quanto è oggetto della rappresentazione. Non deve, la rappresentazione sostituirsi all'oggetto rappresentato, essere cioè troppo densa e opaca, ma al tempo stesso non può nemmeno diventare una trasparenza pienamente penetrabile, di nessuna densità, togliendo consistenza all'opera. La rappresentazione deve lasciarsi attraversare.

 

Dal 2015 ha partecipato alle residenze d’artista presso: Mola di Bari - Fondazione Pino Pascali, Cosenza - The BoCs, Castelbottaccio (CB) - Vis a Vis Fuoriluogo 19, Vimercate (MB) - V_Air Museo Must, San Sperate (CA) - Future Frontiers, Zumpano (CS) - Terraē Museo Mae, Palagiano (TA) – Z.N.S. Via Murat Art Container 2° Piano Art Residence e Nizza Monferrato - sug@R(T)_house, Museo dello Zucchero, Premio Speciale "SUGAR IN ART" Arteam Cup 2017. Pratica, quella della residenza, che ha acquisito una particolare importanza per la sua crescita personale e artistica.
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